Coronavirus – Parma perde altre 7vite. 39 i nuovi contagi, oltre 3100 totali

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Coronavirus: Parma piange ancora 7 morti, 39 nuovi contagi, 3112 totali.

L’eta media dei decessi in regione- spiega Venturi – ad oggi è 81 anni.

36 i nuovi decessi in Emilia.

I dati – In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria si sono registrati 24.662 casi di positività al Coronavirus, 212 in più rispetto a ieri, ancora uno degli aumenti fra i più bassi registrati ultimamente. Le nuove guarigioni sono 283 (9.006 in totale). I test effettuati hanno raggiunto quota 164.979 (+3.051) Ancora in calo i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -116 rispetto a ieri (12.225 contro 12.341). Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi complessivamente arrivano a 8.498, -79 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 247 (+ 2 rispetto a ieri). Diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-55).

Le persone complessivamente guarite salgono a 9.006 (+283): 2.575 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 6.431 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi. Si registrano 45 nuovi decessi: 26 uomini e 19 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivatia 3.431. I nuovi decessi riguardano 10 residenti nella provincia di Piacenza, 7 in quella di Parma, 4 in quella di Reggio Emilia, 2 in quella di Modena, 12 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 5in quella di Ferrara, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (due decessi nel forlivese). Nessun nuovo decesso nella provincia di Rimini,  in quella di Ravenna e da fuori regione. Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.826 a Piacenza (75 in più rispetto a ieri), 3.112 a Parma (39 in più), 4.585 a Reggio Emilia (8 in più), 3.578 a Modena (16 in più), 3.827 a Bologna (34 in più), 364 le positività registrate a Imola (1 in più), 905a Ferrara (4 in più). In Romagna sono complessivamente 4.465 (35 in più), di cui 970 a Ravenna (1 in più), 877 a Forlì (9 in più), 665 a Cesena (9 in più), 1.953 a Rimini (16 in più).

La sanità dell’Emilia-Romagna rivede la normalità: da domani si riparte con l’attività ordinaria su tutto il territorio

L’emergenza Coronavirus non è finita, ma la Regione è pronta per iniziare a far tornare gradualmente la sanità dell’Emilia-Romagna alla normalità. Da domani, martedì 28 aprile, in tutta l’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, è consentita l’erogazione di alcune prestazioni programmabili e non urgenti da parte delle strutture del sistema sanitario pubblico e privato, che erano state sospese a causa dell’epidemia. Si riparte dunque progressivamente con l’attività ordinaria, nel massimo rispetto della sicurezza di pazienti e operatori. Lo ha stabilito la Giunta nella seduta di oggi pomeriggio, approvando anche le Linee guida a cui le Aziende sanitarie dovranno fare riferimento per la riprogrammazione delle agende e delle prenotazioni (sospese e nuove), a partire dai ricoveri programmati e dall’attività ambulatoriale e territoriale, comprese visite ed esami. Per l’attuazione delle indicazioni previste, entro la serata verrà adottata una nuova ordinanza regionale che supera la precedente dedicata allo stop dell’attività ordinaria programmabile, e quindi rinviabile, nella sanità privata, così come avveniva in quella pubblica. Mentre la graduale riapertura delle attività di ricovero programmato vale per tutti (ma con la necessità di effettuare gli accertamenti indispensabili preliminarmente al ricovero), le prestazioni ambulatoriali potranno in questa fase rivolgersi ai soli cittadini emiliano-romagnoli. Ciò fino a quando non saranno rimosse dal Governo le limitazioni alla circolazione e solo nel caso in cui la rimozione riguardi anche gli spostamenti fra regioni diverse.

  • Le indicazioni alle Aziende sanitarie

Alle Aziende sanitarie spetta dunque il compito di definire un piano complessivo di riavvio delle attività, che dovrà essere aggiornato in base agli scenari futuri, anche relativi all’epidemia. Per quanto riguarda in particolare i ricoveri, le Aziende dovranno comunque prevedere di mantenere liberi e disponibili, per prudenza, almeno il 30% dei letti che sono stati aggiunti nei reparti di Terapia intensiva da inizio emergenza.  Le indicazioni sulle misure da adottare per riprogrammare le attività di ricovero sono valide per tutte le strutture dell’Emilia-Romagna che erogano prestazioni sanitarie: pubbliche, in regime istituzionale e libero professionale intramoenia, private accreditate, private non accreditate, studi medici e studi professionali. Quelle relative alla ripresa delle attività ambulatoriali sono valide per tutti nei principi di base, tenuto conto però delle specificità di alcune attività pubbliche o private convenzionate (come ad esempio la presa in carico delle patologie croniche e lo screening). In ogni caso si punta a mantenere e sviluppare le numerose e positive esperienze di telemedicina e teleconsulto che si sono sviluppate su tutto il territorio regionale.

  • Dai ricoveri alle attività ambulatoriali, le principali novità

Per quanto riguarda i ricoveri programmati, nell’ambito delle liste di attesa, per singola disciplina devono essere identificati gli interventi “non procrastinabili” in relazione a: classe di priorità (a partire dai pazienti già in lista per interventi di alta priorità, classe A, o quelli di classe B, per i quali sono già trascorsi i 60 giorni di attesa); patologia (con priorità per i pazienti oncologici); condizione clinica (pazienti in evoluzione negativa/aggravamento). I casi dovranno comunque essere valutati in relazione allo specifico quadro clinico. Relativamente alla ripresa dell’attività ambulatoriale e territoriale, il recupero dell’attività sospesa dovrà porre particolare riguardo alle prestazioni collegate alla presa in carico di pazienti con patologie croniche o malattie rare. Mentre sul fronte della chirurgia ambulatoriale, l’indicazione è ancora quella di posticipare tutti gli interventi programmati il cui esito a breve/medio termine non abbia sostanziale impatto sulla qualità della vita della persona. Rimane sospesa la possibilità di accedere ai punti prelievo direttamente senza appuntamento, pertanto le Aziende dovranno valutare l’opportunità di estendere l’orario di esecuzione dei prelievi fino alla tarda mattinata per meglio distribuire gli accessi programmati. Per il momento restano sospese le visite di medicina dello sport per l’idoneità sportiva agonistica, di cui si valuterà la ripresa sulla base delle future disposizioni nazionali riguardanti le attività sportive. Il documento fornito alle Aziende riporta dettagliatamente anche le modalità per la ripresa dei servizi dei Consultori e dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche.

  • Vaccinazioni per bambini e adulti

Per quanto riguarda le vaccinazioni per l’infanzia, dopo l’iniziale fase di limitazione delle vaccinazioni alle prime due dosi di esavalente (difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B, emofilo a tre e cinque mesi) pneumococco, menigococco B, rotavirus e alla prima dose di MPRV a 15 mesi, la ripresa del calendario vaccinale procederà secondo il calendario vaccinale regionale. con le indicazioni previste dal calendario vaccinale regionale, anche mediante la chiamata alle famiglie per tutte le vaccinazioni della prima infanzia e per il richiamo delle vaccinazioni a 5-6 anni.  Rispetto agli adulti, l’offerta vaccinale alle donne in gravidanza è stata garantita anche nella prima fase emergenziale; ora si stabilisce la graduale ripresa dell’attività vaccinale per i portatori di malattie croniche e l’effettuazione delle altre vaccinazioni indifferibili rivolte agli adulti.

  • Screening tumori

Le Linee guida della Regione indicano come prioritaria la ripresa del programma di screening dei tumori della mammella, anch’essa sospesa a tutela dei cittadini. Prevista la graduale ripresa anche dello screening per i tumori del colon retto, e l’eventuale prosecuzione delle attività anche nel periodo estivo, quando normalmente tale attività viene ridotta o sospesa. Infine, per il programma di screening dei tumori della cervice uterina, è previsto il completamento dei trattamenti non ancora effettuati e la ripresa degli esami di approfondimento (secondo livello) che erano stati sospesi.

 

Tre milioni di euro per la sanificazione e per far ripartire in sicurezza alberghi, campeggi, stabilimenti termali e pubblici esercizi, anche stagionali, di somministrazione di alimenti e bevande.

È il bando approvato dalla Giunta regionale per sostenere la ripresa di uno dei settori più colpiti dagli effetti economici del lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19. “La chiusura forzata delle attività ha colpito duro le imprese del turismo e del commercio- sottolinea l’assessore, Andrea Corsini-. Durante la fase 2, di riavvio graduale e progressivo, le piccole e medie imprese ricettive, termali e della somministrazione di alimenti e bevande, per la natura dell’attività esercitata, dovranno sostenere costi elevati per dotarsi di modalità operative e organizzative tali da prevenire rischi di contagio. Le risorse regionali, stanziate a fondo perduto e in regime di de minimis, sono un primo intervento concreto per affiancarle in questa sfida per il rilancio”. La dotazione finanziaria è di 3 milioni, di cui 2 per le strutture alberghiere, all’aria aperta e termali e 1 per i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

I contributi mirano, in particolare, a promuovere e incentivare l’adozione di presidi e dispositivi per garantire la protezione sanitaria ai dipendenti e ai clienti (come sistemi di controllo della temperatura e per regolare gli ingressi e il transito di lavoratori e clienti) e per acquistare attrezzature e impianti per la messa in sicurezza sanitaria, la sanificazione e la disinfestazione dei locali nei quali viene svolta l’attività.

Potranno essere assegnati fino a 5.000 euro, per coprire al massimo l’80% delle spese ammesse, per un investimento minimo di 2.000 euro realizzato tra il 23 febbraio e il 31 dicembre di quest’anno. Per rispondere all’estrema urgenza delle attività economiche interessate, la Giunta regionale ha previsto che la procedura di selezione delle domande, assegnazione ed erogazione dei contributi sia gestita dalle cooperative di garanzia e dai consorzi fidi già selezionati in base alla precedente delibera 225 del 23 marzo 2020 (relativa ad un bando regionale che trasferiva a questi ultimi un fondo per l’abbattimento dei costi sostenuti dalle imprese per l’accesso al credito).  Cooperative di garanzia e consorzi fidi sono pertanto invitati presentare la manifestazione di interesse inviandola entro le ore 13,00 del 5 maggio 2020 all’indirizzo industriapmi@postacert.regione.emilia-romagna.it.

Le imprese che accedano ai prestiti a interesse zero previsti dal fondo da 10 milioni di euro stanziati con la delibera 225 potranno presentare contestualmente ai Confidi selezionati la richiesta dei contributi in esame con modalità molto semplificate.

 

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