Mall ex Salvarani, chiuse la indagini: rinviati a giudizio Alinovi e altri due

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È stata chiusa l’indagine sul mall a Baganzola.

Restano sotto inchiesta per abuso d’ufficio, riporta la Gazzetta di Parma, l’assessore ai Lavori pubblici e urbanistica Michele Alinovi, il direttore del Settore pianificazione territoriale Dante Bertolini e il suo predecessore Tiziano Di Bernardo, attuale dirigente in Comune.

La contestazione –  L’Ente nazionale per l’aviazione civile aveva approvato, il 27 ottobre 2011, il documento inviato da Parma a inizio mese.

In virtù di questa approvazione, una delibera del commissario Ciclosi, a fine febbraio 2012, adottò il documento, che però non teneva conto delle nuove aree di tutela introdotte dall’Enac nel proprio Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti. Infatti, il 20 ottobre, pochi giorni prima di approvare il Piano di rischio, l’Enac aveva emanato l’emendamento 7 al Regolamento che prevedeva l’introduzione di fasce laterali alla pista di volo al fine di aumentare la tutela del territorio nei pressi degli aeroporti.

Ora  Enac sostiene che il Comune, per poter rilasciare nel 2017 e nel 2018 i permessi di costruire, avrebbe prima dovuto aggiornare il Piano, tenendo conto di queste fasce di rispetto laterali.

Il sequestro dell’area nel 2018, il 19 Ottobre,  poi confermato dal Riesame –  Nella mattinata odierna, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio, Ufficiali di PG della Guardia di Finanza di Parma hanno sottoposto a vincolo cautelare l’area di cantiere, pari a circa 300.000 mq, del costruendo Centro Commerciale denominato “Parma Urban District” adiacente le Fiere nell’area Ex Salvarani.

Le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso avvio da un esposto -presentato all’Autorità Giudiziaria da parte di un’associazione ambientalista- nel quale venivano ipotizzate criticità nell’iter amministrativo di rilascio dei permessi di costruzione.

L’esposto di Legambiente: rileggi.

Nel corso delle conseguenti investigazioni, delegate al Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Parma, è emerso che l’erigendo centro commerciale ricade pienamente in un’area, che sulla base di norme sia primarie (Codice della navigazione) che secondarie (Regolamento E.N.A.C. – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), deve ritenersi sottoposta a vincolo aereoportuale.

In particolare, proprio per la sua posizione a ridosso dell’aeroporto, al fine di minimizzare possibili rischi per la collettività in caso di incidenti aerei, in tale area non sarebbe stato possibile edificare strutture e/o edifici frequentati da un considerevole numero di fruitori (quali scuole, centri commerciali etc, aventi un elevato “carico antropico”).

Viceversa, non curando di aggiornare il piano di rischio aeroportuale in base all’ultima versione del regolamento che l’E.N.A.C. aveva emanato fin dal 2011, pur in presenza di tali limitazioni edificatorie, tra ottobre 2017 e gennaio 2018 l’ufficio preposto del Comune di Parma rilasciava permessi di costruzione, in forza dei quali la società costruttrice avviava l’attività edificatoria. Invero il citato Regolamento, emanato in attuazione di standard tecnici internazionali, estendeva l’ampiezza delle aree prossime agli aeroporti italiani, prevedendo esplicitamente -per chiari motivi di sicurezza- il divieto di edificare in dette aree manufatti (tra i quali, per l’appunto, i centri commerciali), con il conseguente obbligo di adeguamento del Piano di rischio.

E tuttavia, nonostante tale previsione, le strutture comunali preposte hanno rilasciato permessi di costruire basati su strumenti urbanistici superati, in violazione di una specifica norma posta a tutela dell’incolumità pubblica.

Per le su esposte ragioni, al fine di impedire che il reato potesse essere portato ad ulteriori conseguenze, la Procura della Repubblica di Parma ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del locale Tribunale l’adozione di un provvedimento di sequestro preventivo dell’edificando centro commerciale, eseguito dalla Guardia di Finanza di Parma, provvedendo nel contempo a disporre la notifica di un avviso di garanzia a tre esponenti del Comune di Parma per il reato di abuso d’ufficio in concorso.

Sono in corso ulteriori indagini al fine di delineare compiutamente il contesto e le singole responsabilità.

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