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Coronavirus – “Passeggiate col figlio”: il chiarimento del Viminale dopo le polemiche

Dopo le polemiche per la circolare del Ministero dell’Interno che stabilisce la possibità, per un solo genitore, di uscire in prossimità della propria abitazione con i figli minori, è lo stesso Viminale a chiarire la situazione e precisare che “le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus non cambiano” come si legge in una nota del 1° aprile.

Si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute.

“La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo -prosegue il Ministero dell’Interno – si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che  la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute.

Per quanto riguarda l’attività motoria è stato chiarito che, fermo restando le limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della propria abitazione: in Emilia-Romagna resta possibile solo camminare a 200 metri dalla propria abitazione solo per motivi di salute e con la presentazione di un certificato medico. 

La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto e che continua ad essere vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. La medesima circolare ha ricordato infine che in ogni caso tutti gli spostamenti sono soggetti a un divieto generale di assembramento e quindi all’obbligo di rispettare la distanza minima di sicurezza. Le regole e i divieti sugli spostamenti delle persone fisiche, dunque, rimangono le stesse.