Coronavirus- Allarme in Via Burla, una sezione in quarantena

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Allarme coronavirus nel carcere di via Burla.

Sarebbero cinque gli agenti della polizia Penitenziaria della struttura detentiva contagiati dal virus.

Secondo i sindacati, i poliziotti in quarantena sarebbero una sessantina. Vista la situazione di estremo rischio alla quale sono esposti tutti gli agenti e i detenuti sono state prese alcune misure di tutela: un’intera sezione del carcere sarebbe stata messa in quarantena.

“Il Garante dei detenuti del Comune di Parma unitamente alla Camera penale di Parma – si legge in una nota- chiede alle autorità sanitarie e dell’amministrazione penitenziaria di mettere in atto misure straordinarie al fine di contrastare la diffusione del virus.

Tra queste: l’esecuzione del tampone a tutto il personale sanitario e dell’amministrazione che svolge attività nelle sezioni detentive nonché ai detenuti per circoscrivere il contagio e mettere in atto misure sanitarie adeguate; l’apertura del nuovo padiglione ove collocare esclusivamente i detenuti presenti a Parma e che devono essere messi in quarantena e i positivi per i quali è possibile gestire il decorso della malattia in ambito  detentivo, dotare il personale sanitario e dell’amministrazione penitenziaria dei DPI necessario e effettuare controlli
sul loro corretto utilizzo, impedire la circolazione degli agenti da una sezione all’altra e da un reparto all’altro dedicando sempre il  medesimo personale nelle stesse sezioni e, questo, in particolare nelle sezione in cui sono reclusi detenuti anziani e con patologie che compromettono il sistema immunitario.

Inoltre si indirizza un appello al Tribunale di Sorveglianza, Ufficio di Sorveglianza, alle Procure e alla Amministrazione penitenziaria affinché: si accelerino le modalità i lavoro per il riconoscimento delle misure previste dal Decreto legge 18/2000 e che prevede la scarcerazione di persone con 18 mesi di pena residua e che si trovano in determinate circostanze: siano concesso il differimento della pena ai detenuti che sono portatori di gravi patologie e per i quali l’autorità sanitaria si è già espressa circa le criticità di una presa in carico sanitaria in carcere, siano posti agli arresti domiciliari i detenuti in carcerazione preventiva e/o che presentano un idoneo domicilio, siano bloccati i trasferimenti di detenuti da altre carceri al fine di preservare la loro salute e quella dei detenuti già reclusi a Parma. Si deve prendere atto che nel corso dell’ultimo mese, e quindi in piena emergenza sanitaria, sono giunti a Parma detenuti trasferiti da Reggio Emilia e Bologna e persone arrestate a Piacenza, si attivino tutte le misure possibili per facilitare i colloqui a distanza dei detenuti con famigliari, avvocati e famigliari”.

 

 

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