Coronavirus – Continua la strage sileziosa dei missionari saveriani: altri due morti

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Continua la strage tragica e silenziosa dei missionari saveriani ospitati nella casa madre di Via San Martino. 

Uomini anziani, che dopo una vita a servizio degli altri, se ne stanno andando senza disturbare, senza dare fastidio ma anche senza il conforto di una mano amica, quello stesso conforto che per tutta l’esistenza hanno donato agli altri. 

Alla mesta lista di religiosi morti, se ne aggiungono altri due: si tratta di padre Angelo Costalonga di 88 anni e di fratel Lucio Gregato di 79 anni. Il numero di missionari Saveriani morti a Parma sale a quindici. 

Angelo Costalonga era entrato in Istituto a Vicenza nel settembre del 1943. Completata a Grumone la scuola media (1944-1946), e poi il ginnasio (1946-1948), entrò in noviziato a S. Pietro in Vincoli (1948).  Emessa la Prima Professione il 12.09.1949, passò a Desio per il liceo (1949-1952), e successivamente alla Scuola Apostolica di Vicenza come Prefetto, dove emise la Professione Perpetua il 13.11.1952. Passò quindi a Piacenza per lo studio della teologia (1953-1957). Venne ordinato Presbitero, sempre a Piacenza, il 16.03.1957. Completati gli studi, passò tre anni nella Scuola Apostolica di Alzano L. come insegnante (1957-1960).

Destinato al Congo, vi arrivò nell’agosto del 1960 e vi rimase fino al 1975. Dapprima fu Vice parroco a Baraka (1960-1962), poi economo a Mungombe (1962-1963) e a Uvira (1963-1964). Dopo una parentesi in Italia dal 1964 al 1965, in cui svolse il suo ministero ad Alzano L., andò a Bruxelles come studente di lingua (1965-1966) per poi rientrare in Congo. Fu quindi Parroco a Kiliba per alcuni mesi (1966) e Vice parroco a Uvira (1967-1968) e Procuratore Diocesano (1968-1970) sempre a Uvira. Successivamente, economo nella casa Regionale di Bukavu (1971-1975). Rientrato in Italia nel settembre del 1975, a Parma, svolse senza interruzione il suo servizio come incaricato della documentazione fotografica, che lo portò a visitare quasi tutte le missioni.

Lucio Gregato, entrato in Istituto a Piacenza come vocazione adulta, nel 1963, dopo un anno passò al noviziato di S. Pietro in Vincoli, e il 03.10.1965 emise la Prima Professione a Parma, dove rimase fino al 1968 per studi di teologia.

Partito per il Burundi nell’agosto del 1968, dopo un anno di studio della lingua a Bujumbura, iniziò il suo servizio specifico come incaricato delle costruzioni a: Kigwena (1969-1971), Rumonge (1971-1972), Rumeza (1972-1973), poi ancora a Rumonge (1973-1976), Mugamba (1976-1977). Dopo alcuni mesi di aggiornamento a Parma (1977-1978) rientrò in Burundi per continuare con il suo servizio alle costruzioni: Rumonge (1978-1979) e Minago (1979-1981).

Nel novembre del 1981, a causa dell’espulsione dal Burundi, fece un periodo di aggiornamento in Italia per essere destinato poi al Congo nel 1982. A parte due periodi in cui servì la missione anche come economo locale (1982-1987 a Kakutya, e 2004-2010 a Luvungi), continuò sempre il suo lavoro come incaricato delle costruzioni: Kakutya (1982-1987 e 1988-1991), Bukavu (1991-1996), Kasongo Ngene (1997-1999), Bukavu (1999-2004), Luvungi (2004-2013), Kindu-Basoko (2013-2016) e Kilomoni (2016-2019)

Dal 08.07.2019 si trovava nella Casa Madre di Parma per cure mediche, nell’attesa di ritornare in Congo.

 

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