Ci sono medici, infermieri e volontari in prima linea per l’emergenza.
C’è poi chi manda avanti il paese, tra fabbriche e categorie di negozi aperte.
E ci sono i giornalisti, che raccontano senza sosta questa emergenza con i mezzi e le possibilità che hanno. E gratifica, sentirsi ringraziare. Per quanto molto meno valga il nostro lavoro, al cospetto di quelli che salvano la vita.
“Carissimi fratelli e sorelle giornalisti, operatori radio,TV e web, voglio dirvi grazie e abbracciarvi per il bene che fate per ciascuno di noi.
Siete meravigliosi!
Grazie a voi, noi, tutto il mondo, ci sentiamo più vicini gli uni agli altri. Con la vostra operosità ci fate sentire più fratelli e ci dà tanta speranza.
Le vostre notizie arrivano dappertutto e ci tengono informati. Così ci sentiamo tutti uniti nella prova, in un abbraccio cosmico di opere per il bene comune, non solo spirituale e di preghiera.
In questo momento di difficoltà la nostra preghiera è soprattuto per i malati, ma anche per voi che rischiate la vita ogni giorno.
Vi assicuriamo la nostra preghiera e la nostra vicinanza.
“Andrà tutto bene”.
Grazie“.
Firmato Una monaca di clausura