Coronavirus – I pediatri di Parma: “Tamponi a bimbi e adolescenti con sintomi”

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Eseguire i tamponi a tutti i bambini e adolescenti con sintomi infettivi acuti, predisporre un adeguato isolamento di tutti i soggetti di età pediatrica positivi rispetto al nucleo familiare allargato, assicurare a tutti i pediatri i dispositivi di protezione individuale ed effettuare i tamponi e una indagine di sieroprevalenza a tutto il personale sanitario esposto a casi positivi.

In una lettera aperta alle istituzioni regionali e agli organi sanitari regionali, tra cui al presidente della Regione Stefano Bonaccini e al Commissario all’emergenza COVID-19 dell’Emilia-Romagna Sergio Venturi, i rappresentanti sindacali della pediatria di Parma e provincia, uniti dal direttore della UOC Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma e direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università di Parma Susanna Esposito, si appellano affinché vengano adottate misure più mirate al contenimento dell’emergenza COVID-19, che interessino i soggetti in età pediatrica, meno a rischio per le conseguenze del virus ma comunque potenziali portatori del contagio.

“Dato il numero di casi da COVID-19 molto elevato nella provincia di Parma, come pure il tasso di letalità – si legge nel documento – la scelta finora seguita di non effettuare tamponi a bambini con febbre e/o sintomi simil-influenzali lievi e moderati può favorire la diffusione della malattia all’interno dei nuclei familiari. L’isolamento domiciliare di un soggetto di età pediatrica è comprensibilmente molto difficile, dato che i minori devono essere accuditi da un adulto”.

Ѐ sicuramente vero, affermano i pediatri, che i bambini presentano manifestazioni cliniche da COVID-19

meno gravi rispetto a quelle dei pazienti adulti ma è stato dimostrato che bambini e adulti abbiano la stessa probabilità di ammalarsi. È quindi indispensabile l’esecuzione di tamponi diagnostici per la ricerca di COVID-19 a bambini e adolescenti febbrili e/o con sintomi simil-influenzali e ripetere il tampone, per controllare che si sia negativizzato, ai positivi.  È poi necessario provvedere ad un adeguato sistema di isolamento dei soggetti di età pediatrica che risultano positivi, evitando in modo assolutamente prioritario il contatto con anziani o con persone con fattori di rischio associati ad evoluzione negativa di COVID-19.

Inoltre, i pediatri che lavorano in ospedale e sul territorio nella provincia di Parma oggi continuano a essere sprovvisti di adeguati dispositivi di protezione individuale. “Molti di noi – si legge nella lettera – sono stati esposti a casi COVID-positivi senza adeguate protezioni e non solo chi è rimasto asintomatico ma anche chi ha sviluppato malattia non è stato sottoposto ad alcun tampone diagnostico, con il rischio di potere infettare i propri assistiti e i loro familiari. L’approccio diagnostico seguito fino ad ora verso la popolazione pediatrica e verso i pediatri nella nostra realtà rischia di non rendere pienamente efficaci le misure di restrizione implementate e di non attuare il protocollo regionale che prevede, nei casi positivi, un inizio precoce della terapia antivirale ”.

A questo proposito nella lettera si chiede di dotare quanto prima gli specialisti ospedalieri e i pediatri di libera scelta degli appropriati DPI e di effettuare tamponi diagnostici e lo studio dei titoli anticorpali a tutti gli specialisti in pediatria della provincia di Parma in quanto, essendo stati esposti a casi positivi senza gli adeguati DPI, potrebbero essere portatori asintomatici coinvolti direttamente nella attuale diffusione di COVID-19.

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