Coronavirus – Proteggere i lavoratori della cooperazione che operano nei servizi socio-sanitari e assistenziali della provincia

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È grave la situazione in cui operano in questi giorni di emergenza le lavoratrici e i lavoratori delle Cooperative sociali impegnate nei servizi socio- sanitari ed assistenziali a Parma e provincia.

Come evidenziano le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP e FISASCAT CISL, il combinato disposto di insufficienza o inadeguatezza dei dispositivi di protezione (in primis delle mascherine), il diffondersi del contagio e l’impossibilità del rispetto della distanza di sicurezza, come nelle attività di igiene personale o nei trasporti degli infermi, fanno sì che i lavoratori di questo comparto molto delicato debbano lavorare in condizioni sempre più critiche e non accettabili sul versante della sicurezza.

Ora che è iniziata la fase di picco della trasmissione, tutti gli addetti della Cooperazione sociale, in particolar modo quelli dei servizi di assistenza domiciliare, delle strutture residenziali e dei servizi di pedonage in azienda ospedaliera devono fare i conti quotidianamente tra la necessità di dover svolgere un servizio pubblico essenziale con la mancanza o l’inadeguatezza di dispositivi di protezione individuali.

Persone che ogni giorno si recano a casa di diverse famiglie assistendo persone disabili, anziani e in generale persone in difficoltà dovrebbero in questo momento soprattutto avere tutte le protezioni e gli strumenti necessari per compiere nella massima sicurezza il proprio lavoro.

Così non è.

Le Cooperative Sociali, come ogni datore di lavoro, hanno l’obbligo di attenersi scrupolosamente ai decreti usciti e alle norme di sicurezza previste fornendo a tutti i propri lavoratori i DPI necessari (mascherine, guanti,camici, occhiali, ecc. ) per permettere loro di svolgere in sicurezza il proprio lavoro, considerata la impossibilità in molti casi di mantenere con gli assistiti le misure adeguate di distanza; purtroppo le forniture di DPI tardano ad arrivare e i lavoratori devono farsi bastare quello che c’è, anche se in molti casi non è sufficiente o adeguato.

Pur a conoscenza delle forti difficoltà di reperire i DPI necessari, da diversi giorni i sindacati di categoria chiedono alle Cooperative e agli Enti committenti, con una segnalazione anche oggi al Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL, di riorganizzare i Servizi riducendoli ai minimi essenziali ogniqualvolta non si sia nelle condizioni di poter rispettare le norme sanitarie e di sicurezza: si possono assicurare i servizi sanitari e gli altri servizi pubblici essenziali solo se gli operatori sono messi in condizioni di sicurezza per la propria e l’altrui salute.

Il fatto che la situazione stia peggiorando così rapidamente è motivo in più per provvedere a mettere in sicurezza prima di tutto gli operatori del sistema dei servizi essenziali per la cura delle persone fragili, anziani, disabili, oltre che di tutto il sistema sanitario. Le Organizzazioni Sindacali chiedono che vengano fatte scelte coerenti nei servizi di pubblica utilità di particolare rischio quali case di riposo, assistenza domiciliare e servizi di trasporto degli infermi.

Queste lavoratrici e questi lavoratori non sono né angeli né eroi, ma persone che tutti i giorni in mezzo a questa emergenza continuano tra mille difficoltà a prendersi cura di chi è più fragile: oggi, insieme al personale sanitario, sono loro i più esposti a questo virus ed è un obbligo che vengano tutelati: per loro, per le loro famiglie e per tutti noi.

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