Favoreggiamento immigrazione clandestina: arrestato 27enne pakistano

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I militari del Gruppo Guardia di Finanza di Parma, nell’ambito dell’operazione “Pay & stay”, hanno arrestato un soggetto di nazionalità pakistana cui viene contestato -unitamente ad altri 5 indagati attualmente già in carcere, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’attività di polizia giudiziaria svolta nell’ambito dell’operazione “Pay e Stay”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma (PM dott. A. Bianchi), il 15 gennaio scorso aveva infatti portato all’esecuzione di otto misure cautelari personali e al sequestro preventivo di un immobile sito nella città di Parma.

La complessa attività di indagine, durata oltre un anno e mezzo, si era sviluppata su tre diversi filoni investigativi riguardanti: l’ideazione, preparazione di documentazione fiscale fittizia creata “ad hoc” al fine di favorire la permanenza sul territorio dello Stato di extracomunitari privi dei legittimi requisiti, la creazione di posizioni lavorative fittizie ad extra-comunitari presso una ditta individuale di fatto inattiva e l’organizzazione ed esecuzione di trasporti di essere umani dallo Stato italiano verso altri Paesi dell’Unione Europea. 

Proprio in quest’ultimo filone investigativo i militari della Guardia di Finanza avevano accertato che 5 persone residenti nel territorio parmense e uno nella provincia di Reggio Emilia, raggiunte lo scorso gennaio dalla misura cautelare personale della custodia in carcere, avevano organizzato il trasporto di 27 soggetti extracomunitari (pakistani e indiani) dal territorio dello Stato Italiano verso altri Paesi dell’Unione Europea.

In particolare, nell’aprile 2019, una pattuglia della Polizia Stradale veniva avvertita da un’automobilista in transito della presenza di un furgone in sosta sulle corsie del casello autostradale di Bruere (TO).  All’apertura del vano del furgone venivano rinvenute 27 persone di diverse nazionalità (indiani e pakistani) mentre l’autista del convoglio faceva perdere le sue tracce dandosi alla fuga.  Le risultanze delle indagini eseguite hanno consentito di individuare cinque oggetti che avevano ideato, organizzato e attuato il trasporto di persone extra-comunitarie.

Nei giorni scorsi, a seguito di ulteriori indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Parma e condotte dal Gruppo Guardia di Finanza di Parma, è stato tratto in arresto Z.E., pakistano di 27 anni residente nella provincia di Reggio Emilia, ritenuto il principale ideatore e organizzatore dell’illecito trasporto.

In particolare, il ventisettenne pakistano avrebbe organizzato e curato il trasporto dei connazionali dalla provincia di Torino e Parma al confine nazionale, reclutando l’autista del convoglio, successivamente datosi a precipitosa fuga, e coordinando tutte le fasi dell’impresa criminosa. Le indagini hanno fatto emergere come il pakistano abbia lucrato su tale attività, dimostrando spiccate capacità organizzative nonché esclusivi contatti con l’estero, perpetrando la gravissima condotta a discapito, peraltro, dell’incolumità di numerosi cittadini extracomunitari, stipati in un furgone e abbandonati lungo il tragitto.

Sono ancora in corso le indagini per identificare in dettaglio tutti i soggetti extracomunitari, privi dei requisiti, che si sono rivolti al “centro elaborazione dati”, sequestrato lo scorso febbraio, per le dichiarazioni false utilizzate per l’ottenimento dei permessi di soggiorno. In tale contesto, peraltro, i militari della Guardia di Finanza di Parma hanno notificato nei giorni scorsi, al titolare del “centro elaborazione dati”, l’Ordinanza emessa dal Tribunale di Bologna che ha disposto il divieto di esercitare la professione di consulente fiscale per 12 mesi. 

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