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Scippo al Tardini: la Lazio e Di Bello fermano un Parma da applausi

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Scippo al Tardini: la Lazio e Di Bello fermano un Parma da applausi. I ducali dopo un primo tempo giocato alla pari con la Lazio e una ripresa in cui hanno tenuto il campo, costringendo gli ospiti a sole ripartenze, masticano amaro: condannati da un gol subito stupidamente, due rigori clamorosi non fischiati e poca fortuna sotto porta.

PARTITA – Un silenzio quasi spettrale, le bandiere degli oltre 3mila da Roma a mezz’asta,  in Nord un solo striscione: “Ceresini eterno presidente“.  Parma Lazio inizia con un minuto di silenzio a memoria di lui, Ernesto da Parma, l’uomo più a lungo presidente gialloblù, lui che creò il miracolo Parma morendo il 4 di febbraio di 30 anni fa, tre mesi prima della storica, prima, promozione in serie A della sua squadra del cuore.

E l’impressione è che ci voglia anche una mano dal cielo dell’uomo che “sognava il Parma in serie A per sentire i suoi tifosi esplodere di gioia”, cui il Museo del Parma, inaugurato il 4 febbraio 2017 è dedicato, per fermare la corsa di una Lazio strepitosa.

Il Parma è, ma ormai è copia incolla a carta carbone della stagione (e non solo di questa) decimato: Cornelius va in campo dal primo con un solo allenamento nelle gambe, Gervinho è ancora in isolamento, Kulusevski va solo in panchina e dal primo tocca a Caprari, Kucka e Kurtic si alternano in un 4-4-2 anomalo con uno dei due, a turno, che va a fare il terzo d’attacco cercando in contemporanea di annullare le incursioni ospiti. In porta c’è Colombi, in mezzo, con Scozzarella neanche convocato

Rattoppa di qua che rattoppo di la, il Parma in campo è convincente: gioca a viso aperto, non ha paura, non aspetta l’avversario ma lo va ad aggredire.

La prima occasione è di marchio gialloblù: Caprari ci prova subito con un tiro da fuori area che si perde a lato. Immobile risponde con un colpo di testa sul cross dalla sinistra, anche qui con palla a lato.

Il Parma ha un’occasione d’oro su punizione di Kurtic, Strakosha dice no in angolo, Risponde la Lazio con un contropiede fulminante di Immobile, fuori di un soffio.

Palla d’oro messa in mezzo da Kurtic per Cornelius che non aggancia di un nulla. Sulla ripartenza, intervento sulla palla di Brugman, per Di Bello è fallo e punizione, D’Aversa si arrabbia (e ha ragione) ma prende un giallo, poi la Lazio sciupa la ghiotta occasione.

Al quarantesimo palla invitate di Kurtic in mezzo per Cornelius, Strakosha lo anticipa di un soffio.

Al quarantunesimo la Lazio che negli ultimi minuti aveva preso metri, arrivando in porta con tre tocchi, trova la rete: perfetta l’idea di Luis Alberto, Caicedo si infila tra Iacoponi e Hernani e insacca.  Di Bello verifica al var un eventuale controllo di mano di Immobile che non c’è, Lazio avanti. 

E il primo tempo finisce così, con un Parma bello e incoraggiante sotto per un gollonzo evitabile.

RIPRESA – Ventidue invariati e Parma in avanti il canovaccio in avvio: ci prova prima Iacoponi, murato dopo un assist di Kuco, poi Cornelius, anticipato al momento del tiro. Al ciqnuasettesimo rigore negato al Parma: Il Parma chiede un rigore: Marusic affonda Alves, per Di Bello è tutto ok. Il Parma continua a giocare, botta di Caprari a filo traversa ma ci arriva Strakosha.

D’Aversa butta in mischia anche Kulusevski per un eccellente Brugman, accentrando Hernani e arretrando Kucka: la Lazio è solo fiammate in contropiede mentre il Parma fa la partita. Un altro rimpalla premia Gagliolo, ma il difensore calcia a lato.

Poi la gara si fa confusionaria, contrasti rudi in mezzo tra un contropiede e una ripartenza. Il tempo scorre, ma il Parma non merita di stare sotto in una gara giocata alla pari nel primo tempo e dominata nel secondo. Kulusevski mette in mezzo per Cornelius, ci starebbe una trattenuta ma per Di Bello va bene cosi, Sprocati ha sui piedi una palla di ritorno interessante, ma la spara alta.

Acerbi strattona Cornelius in area, il Parma chiede un rigore sacrosanto che solo Di Bello non vede: giallo per Alves,  tra le due panchine volano scintille, incomprensibile la decisione dell’arbitro. L’ultima occasione è sui piedi di Kulusevski che trova un tiro a giro che crircumnaviga la porta e si schianta fuori.

Non c’è più tempo, i giocatori della Lazio festeggiano come avessero vinto uno scudetto, perché hanno sofferto, e tanto. Il Parma mastica amaro ma si prende l’abbraccio della Nord: questi uomini, questo gruppo, farebbero felice anche Ernesto Ceresini. Intanto in campo, il presidente ducale ha qualcosa da dire all’arbitro.

TABELLINO

PARMA – LAZIO 0 -1 

MARCATORI: 41′ Caicedo (L)

PARMA: Colombi; Darmian, Iacoponi, B. Alves, Gagliolo (dal 78′ Pezzella); Hernani, Brugman (dal 61′ Kulusevski), Kurtic; Caprari (dal 67′ Sprocati), Cornelius, Kucka. A disp: Corvi, Radu, Dermaku, Regini, Karamoh, Grassi, Laurini, Barillà, Siligardi, Pezzella. All: D’Aversa.

LAZIO: Strakosha; Patric, L. Felipe, Acerbi; Marusic (dal 57′ Lazzari), Parolo, Leiva (dal 81′ Cataldi), L. Alberto, Jony; Caicedo (dal 62′ Correa), Immobile. A disp: Guerrieri, Proto, Lukaku, D. Anderson, A. Anderson,  Adekanye, Minala, Vavro. All: Inzaghi.

ARBITRO: Di Bello

AMMONITI: Kucka, Caprari, Alves(P), Leiva, Caicedo (L). Nel primo tempo ammonito D’Aversa, nel secondo Simone Inzaghi.

1 commento

  1. Se un giocatore di serie continua a fare errori dalla serie a passa alla B e se persevera alla C e così via,lo stesso deve valere per arbitri e addetti al Var;questi 2 (arbitro e addetto Var) dopo quello che è successo debbono esser immediatamente retrocessi alla categoria inferiore.

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