Caso Pesci, la vittima del presunto stupro in una intercettazione: “Voglio rifarlo”

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“Stuprata, con una violenza inaudita”– dice lei. “Non ho violentato nessuno” – grida lui. Il caso è quello che ha occupato le prime pagine per mesi, ed ora, che ha assunto nuovi contorni, indigna chi non vuole provare a sentire una verità forse diversa da quella sbandierata.

Creando nuove accuse, e nuove vittime.

Ci sono alcune telefonate, intercettate, che la difesa di Wilson Ndu Anyiem porta come prova a difesa dello stesso, condannato in primo grado, poi nuovamente in appello.

Telefonate che paiono confermare la versione della tassista che aveva prelevato la ragazza a casa di Pesci per riportarla a casa, descrivendo come  “Sembrava avesse bevuto ma si muoveva normalmente. Poi ha parlato al telefono, non so con chi, dicendo che era stata una serata esagerata e che era tanto che non la faceva”.

La ragazza chiama un amico con il quale si sta frequentando, lui la rimprovera delle molte bugie raccontate , anche con riferimento alla giornata del 10 agosto quando la ragazza era convocata dal PM, ed invece si era recata a La Spezia).

Ad un centro punto, la donna, – riferendosi evidentemente all’episodio oggetto di denuncia – afferma, ridendo, che lei lo rifarebbe, suscitando la perplessità e lo sdegno dell’amico.  

[….OMISSIS…]

AMICO:  Sentiamo cosa decide lei… lei che è sempre in ferie, sentiamo cosa decide. 

RAGAZZA:  (ride).

AMICO:  Sono curioso di sapere.

RAGAZZA:  Questa è bella.

AMICO:  E’ la verità! Non hai mai lavorato, sei sempre in ferie. 

RAGAZZA:  Allora che non ho mai lavorato tacci perché non è vero, è una cazzata.

AMICO:  Di quello che mi hai raccontato. Che lavori hai fatto?…Lavori seri.

RAGAZZA:  Ho fatto la prostituta.

AMICO:  Non è lavoro…non è lavoro. Quello è rubare i soldi ai disgraziati.

RAGAZZA:  Non è vero!

AMICO:  E no!

RAGAZZA:  E’ sempre un lavoro.

AMICO:  E come è andato a finire con l’ultimo lavoro, male…molto male. Ah, quante bastonate ti darei.

RAGAZZA:  Pensavo di rifarlO.

AMICO:  Pensavi di rifarlo?! Figa, io sto pensando…te lo giuro, brutte cose. Ahi! Ahi! Te lo giuro, non ti capisco, non so se ti devo sentire o non ti devo sentire mai più.

[OMISSIS]

AMICO:  Ogni volta che penso che… da quand’è che ti conosco ogni volta che penso che migliori, figa vai a fare una cazzata. Boh!

RAGAZZA:  Ascoltami…

AMICO:  E non sei sincera.

Il ragazzo, peraltro, a differenza di quanto da lui dichiarato nelle sit, aveva ricevuto dalla ragazza (fra le varie versioni, anche) il racconto di atti sessuali consumati durante l’incontro con le persone che aveva poi denunciato: egli non ne ha riferito agli inquirenti (così come al Collegio che giudica la posizione di Pesci), forse colto da un senso di vergogna per la relazione che aveva intrapreso con questa ragazza da lui considerata “facile” e “leggera”.

La versione riferita  era quella di non aver subito violenza vaginale, ma solo anale, precisando che quest’ultima non sarebbe stata oggetto di verifica da parte dei medici e per questo non sarebbe stata accertata. In verità, come emerge dalle dichiarazioni del Dott. Roberto Beretta, fu “eseguito un meticoloso esame specie delle parti intime, non rinvenendo alcun tipo di lesione riconducibile a violenza sia sull’ano che sulla vagina”. 

[OMISSIS]

La conversazione continua, e il ragazzo fa capire alla “vittima” che non si fida di lei.

Ed ancora, un’altra telefonata, che si inserisce nel contesto della mancata presentazione della ragazza al PM per la giornata del 10 agosto, quando, pur convocata e ripetutamente cercata al telefono, si recò a La Spezia  per svolgere un presunto lavoro di pulizia della barca (a tal proposito si veda la “confessione” al telefono con il solito amico.

AMICO: Quindi mi vuoi far credere che non è stato veramente niente, sei andata lì, hai pulito una barca già pulita? RAGAZZA: “No,non ho detto che ho pulito la barca. Infatti mi ha solo offerto il pranzo. Siamo andati …(inc.)… e mi ha offerto il pranzo)”.

 

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