Pizzarotti: “Passata l’euforia, battuta la destra, sediamoci a un tavolo e scegliamo chi di Parma siederà in giunta a Bologna”

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Passata l’euforia della grande vittoria dell’Emilia-Romagna contro il re dei populisti, è tempo di bilanci e di guardare cosa è successo a #Parma.

Il primo dato è inconfutabile: Salvini voleva mandarci a casa. A casa ci va lui con le pive nel sacco, il torrente La Parma è rimasto inviolato. Mi piace pensare allo storico motto dei parmigiani e riportarlo ai tempi nostri, come vedete in foto.

Il secondo dato è importante quanto il primo e non va taciuto: la destra avanza nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia (come nella stragrande maggioranza dei comuni regionali). Anzi, per la verità avanza in tutti i Comuni meno che a Collecchio e a Parma.

Ma solo a Parma, e questo è il terzo dato, la destra è stata sconfitta nettamente: loro al 42%, noi al 53%.

Dico noi, perché noi stiamo nel centrosinistra.

Stiamo in un centrosinistra che, però, non deve avere paura di misurarsi ma essere coraggioso.

Fronteggiare la destra non è cosa semplice, la loro forza sta nella semplicità del messaggio: arriva nelle case di tutti e stuzzica rabbia, risentimento e paura. La paura è il sentimento più forte, perché spinge a fare scelte non razionali. Ci spinge a credere che chi agita la paura sia l’unico che da essa possa proteggerci.

Ma l’Emilia-Romagna ha dimostrato il contrario a tutta Italia. La nostra terra ha scelto i valori che da sempre esprime: libertà, diritti, uguaglianza, progresso e responsabilità. Queste sono le parole che ci proteggono dalla paura, sono le nostre parole.

A Parma abbiamo battuto la paura. Abbiamo vinto una delle battaglie più difficili, ma saremmo stupidi se pensassimo che sia finita qui.

Siamo soltanto all’inizio, perché la destra è ancora forte.

Ora c’è una cosa da fare nell’immediato: aiutare Stefano nella composizione della Giunta. L’obiettivo è di formare la squadra più competente e forte possibile, espressione massima di tutti i territori dell’Emilia-Romagna. Perciò penso che la coalizione che a Parma ha vinto le elezioni si debba sedere attorno a un tavolo e, insieme, trovare il nome giusto, condiviso e corale che rappresenti la città a Bologna.

Senza fughe in avanti, senza rivendicare primati. Sarebbe la prima volta che accade.

Noi ci siamo, perché prima di tutto vengono Parma e l’Emilia-Romagna.

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