Carico fiscale in eccesso, come sgravarsi

0

Un termine con il quale si va ad indicare un eccesso di pressione fiscale dovuto a svariati fattori, contingenza che porta ad una situazione di inefficienza con conseguente ricaduta sulle scelte di carattere quotidiano. Le tasse sono per definizione mal accettate dai contribuenti, soprattutto quando sono inique e non corrispondenti ai servizi offerti, oltre che eccessive in proporzione ai redditi maturati. Occorre quindi cercare di calibrare carico fiscale e redditi effettivi.
Sono in molti a desiderare questo: cerchiamo di capire come fare con l’aiuto dello Studio ASM, specializzato a Reggio Emilia e Modena in strategie di consulenza fiscale per diminuire il carico tributario delle medie-grandi aziende.

Diminuire il carico fiscale, si può?
“Ovviamente si, anche rispettando i limiti di legge. Si parla di carico fiscale in eccesso proprio perché indica una parte di tassazione che potrebbe essere in qualche modo evitata. Il tutto partendo da una gestione aziendale e contabile oculata che faccia ricorso a determinate accortezze in ambito fiscale per ridurre imposte e contributi.”
Quali sono alcune delle strade per farlo in modo corretto?
“Pagare meno imposte senza commettere alcun illecito e senza doversi necessariamente spostare in qualche paradiso fiscale all’estero, non è un qualcosa di impossibile. Occorre conoscere bene quanto le leggi dicono in materia di fiscalità e tributi ed applicarle. Tra gli strumenti più noti, diciamo che si può banalmente ottenere un risparmio in termini di tasse, deduzioni e detrazioni che non sempre vengono considerate nella giusta misura. Ricordiamo che le deduzioni sono spese che possono essere sottratte al reddito prima che venga calcolata l’imposta da pagare, mentre le detrazioni vengono sottratte direttamente alle imposte da pagare abbattendone l’importo. Già partendo da una buona politica di detrazioni e deduzioni si può certamente diminuire la pressione fiscale.”
Come può, il contribuente, portare avanti strategie di questo tipo?
“La cosa più importante è che il contribuente/ imprenditore si faccia seguire da un consulente che sia in grado di verificare puntualmente la sua situazione contabile e fiscale sia dal punto di vista aziendale che personale; l’imprenditore non è tenuto a conoscere le varie possibilità previste dalla Fiscalità italiana. Per questo è più che opportuna una strategia personalizzata che tenga conto del profilo dell’impresa e imprenditore, del suo storico, della tipologia di attività, nonché delle sue esigenze familiari e personali.”
La pressione fiscale in Italia è realmente un argine per la crescita delle aziende?
“In molti casi lo può essere; viviamo in uno dei paesi con la più alta tassazione, questo è ormai risaputo. Si parla di risorse che vengono sottratte al professionista / imprenditore e che potrebbero essere altresì investite nella crescita della azienda stessa. Un carico fiscale più equilibrato può essere il primo passo verso una crescita imprenditoriale e professionale.” 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here