Sanità – “Quattro mesi per risonanza o visita cardiologica, otto per una oculistica. E il rispetto per chi ha bisogno?”

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La narrazione di Bonaccini sulla Sanità emiliana tace su uno degli aspetti più sensibili per i cittadini, quello delle liste d’attesa. Insieme ad alcuni medici di base abbiamo provato a verificare i tempi di attesa per visite o esami particolarmente importanti, scoprendo quello che i cittadini sanno benissimo, ma che nessuno racconta: un sistema sanitario che costringe i malati ad aspettare diversi mesi per una tac, una visita cardiologica, una risonanza magnetica, una gastroscopia. Che sinistra è quella che costringe i cittadini comuni ad aspettare così tanto tempo per una visita o un esame, mentre i ricchi possono rivolgersi al privato?”, chiede Emiliano Occhi, candidato della Lega alle elezioni regionali nel corso di un incontro con cittadini e associazioni.

“Se Giovedì 9 gennaio 2020 aveste provato a prenotare una visita cardiologica in una struttura pubblica avreste dovuto attendere fino ad aprile, lo stesso per una visita fisiatrica o endocrinologica. Per una visita oculistica invece sareste stati rimandati a settembre. Per una colonscopia, il primo posto libero sarebbe stato il 15 luglio, ma a Colorno. Per una gastroscopia in Ospedale si arriva ad aprile, se invece vi va di andare fino a Colorno, ve la cavereste in marzo. La prima possibilità di risonanza magnetica al cervello in centri convenzionati sarebbe in aprile. Per altri esami viene chiesto di richiamare più avanti. Provate a pensare di essere malati o avere paura di esserlo e vi si rispondesse che dovete aspettare mesi e mesi prima di avere qualche certezza sul vostro stato di salute. Cosa succede? Chi può permetterselo si rivolge al privato, chi non può permetterselo aspetta o scappa a curarsi in altre regioni”, prosegue Occhi.

Con la Lega alla guida della Regione da subito lavoreremo per rendere il rapporto pubblico-privato più stretto e trasparente, per ridurre le risorse destinate alla burocrazia, per investire nel miglioramento delle funzioni mediche ed estendere gli orari di visite ed esami alle ore serali e nei fine settimana come in Veneto”, conclude Occhi.

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