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Sant’Ilario, Pizzarotti: “Parma una bella favola da raccontare, non meritava di fallire 7 anni fa, ora siamo Capitale della Cultura”

TASSI CARBONI: “PREOCCUPATI PER IL TEATRO DELLE BRICIOLE” – Fuori programma del presidente del consiglio comunale Alessandro Tassi Carboni, che fa da presentatore e ha voluto accennare al caso del teatro delle briciole. “Mi preoccupa questa vicenda. È un problema complicato, difficilmente risolvibile, ma non ci siamo dimenticati. Parma 2020 deve dare energia affinché anche questo problema sia affrontato “.

IL DISCORSO DEL SINDACO – Dopo la consegna degli attestati di benemerenza e delle medaglie d’oro Federico Pizzarotti, dopo i ringraziamenti di rito, ha sottolineato l’eccezionalità del luogo: “Per la prima volta nella storia – ha detto – celebriamo la festa del patrono  sotto le luci dorate del teatro Regio”. Poi ha ricordato gli anni Settanta, quelli “della crescita  contro ogni ideale di bellezza” e dei “decenni convulsi che si sono susseguiti… Questo percorso non è ancora concluso: ogni giorno lavoriamo perché Parma possa mostrare all’Italia le preziose risorse di cui è custode e ambasciatrice”. Dopo aver espresso la soddisfazione per il titolo di Capitale italiana della cultura, ha aggiunto: “C’è ancora molta strada da compiere e non tutto è perfetto. Viviamo le mille difficoltà che tutte le città affrontano: fondi insufficienti per rispondere a ogni esigenza; mancanza di casa  o di lavoro, il bisogno di sentirsi sicuri e protetti; il desiderio di migliorare la propria qualità di vita”.

“Le forze che spingono verso il basso e alimentano il mito di fermare il tempo sono potenti – ha aggiunto -. Ecco perché non si tratta più di vincere una nomina a Capitale, nè di arrivare primi nelle classifiche che contano: si tratta di vincere un’epoca…. Appartengo alla prima generazione che vive più difficoltà sociali rispetto ai propri genitori, clima impazzito e inquinamento rappresentano un attentato alla vita; sentimenti di divisione e di esclusione minano le fondamenta dell’Europa; la quarta rivoluzione industriale e l’automazione trasformano il mercato del lavoro rendendolo più liquido, più flessibile, più incerto”.

“Saranno tre i principi ispiratori che guideranno Parma nei prossimi decenni: 1) la qualità della vita con la difesa dell’ambiente; 2) la sua identità europea; 3) e insieme a queste l’unico filo che le può legare: la cultura. Perché la cultura è la nostra fiaccola. E batte il tempo”.

“Una volta diventati Capitale della cultura, ci siamo candidati a Capitale verde d’Europa per il 2022. Non per ottenere un riconoscimento fine a se stesso, ma per raccontare all’Italia e all’Europa la nuova storia di Parma: la storia di una città verde, ecologica e sostenibile”.

Pizzarotti ha poi insistito sulla vocazione internazionale di Parma e della sua appartenenza all’Europa: “Chi rincorre il passato per fermare il tempo vende illusioni e fa credere che piccoli si è più forti, divisi si è più uniti, isolati si ha maggior spirito di comunità”.

“Qualità della vita e ambiente, vocazione europea e internazionale, infine cultura, rappresentano l’oggi e il domani. Manca un solo elemento per completare il cerchio: noi stessi – ha continuato -. Noi che siamo artefici del nostro destino e, per ognuno, artefici del destino della comunità. Voglio pensare che la crescita di una città e del Paese, l’unità sincera di una comunità, non dipenda soltanto da chi governa o fa politica. Prima della politica ci sono i nostri sogni, uniti dall’entusiasmo di crescere e di trovare, per ognuno, il nostro posto nel mondo. Noi, che scegliamo chi essere.

La voce di Pizzarotti si è commossa alla lettura di questo passaggio: ” Se potessi tornare indietro non è per volontà di rivivere nel passato, ma per ritrovare quel ragazzo che cercava il suo posto nel mondo. Per dirgli che tutti i sacrifici fatti gli sono serviti per essere qui oggi. Per dirgli di non mollare mai, perché ad ogni passo potrebbe non esserci nulla, ma potrebbe anche esserci tutto. Tutti noi siamo state quelle ragazze e quei ragazzi: ogni nostro sacrificio ci ha portato a essere le persone che siamo, e se guardiamo dentro di noi sappiamo che ne è valsa la pena. Che ne varrà ancora la pena. Qui, oggi, si incontrano passato, presente e futuro: sta a noi fonderli nel cammino di Parma. Qualche sera fa passando davanti al nostro albero di Natale pensavo: ci ricordiamo di com’era la città sette anni fa? In piazza avevamo un piccolo albero di polistirolo e niente addobbi perché non ce li potevamo permettere. Un piccolo albero a pedali le cui luci si accendevano solo se tutti noi pedalavamo. Stretti attorno all’albero. Era come dire: rimbocchiamoci le maniche, facciamolo uniti, perché Parma non merita di fallire. Sette anni dopo siamo Capitale Italiana della Cultura. Parma ha una bella storia da raccontare all’Italia, e l’Italia ha una bella storia da cui prendere esempio. Io dico che abbiamo bisogno di stringerci attorno a un sogno, guardarci negli occhi e avere speranza. È un inverno freddo… ma l’inverno non dura per sempre. Ora abbiamo una fiaccola accesa contro paura, rassegnazione e mancanza di entusiasmo: contro questi avversari, la nostra fiaccola riscalda il cuore e sconfigge il buio. Esattamente come ricordava un grande parmigiano che ha fatto la storia della sua azienda e della città: “Tutto è fatto per il futuro. Andiamo avanti con coraggio”.