Affidi minori, la Commissione d’inchiesta: “Il sistema Bibbiano non esiste”

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Di una cosa sono certi dopo due mesi di lavoro. Il “sistema Bibbiano” non esiste. E’ quanto emerge da un primo bilancio della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna. A poche settimane dalla conclusione delle audizioni e dalla presentazione in Assemblea legislativa della relazione finale, il presidente Giuseppe Boschini, consigliere del Pd, e i due vicepresidenti Raffaella Sensoli (M5S) e Igor Taruffi (Sinistra Italiana) hanno incontrato i giornalisti per fare il punto.

L’incontro è stato anche occasione per fare il punto e sulle criticità emerse in questi due mesi di lavoro e che finiranno nella relazione che sarà presentata in aula. Dal 2 agosto 2019, data della prima riunione, al 23 ottobre si sono svolte 19 sedute per un totale di 61.07 ore. Sono stati ascoltati sindaci, come l’ex primo cittadino di Mirandola Luigi Costi, responsabili dei servizi, esperti. “Abbiamo fatto dibattiti veri, aperti e abbiamo ammesso tutte le audizioni richieste”, ha precisato Boschini.

Due gli elementi rilevanti: da un lato la mancanza di un quadro normativo aggiornato, la questione dei numeri e della loro raccolta.  “Le nostre leggi – ha spiegato Boschini – che in parte risalgono agli anni Trenta e Quaranta non garantiscono un pieno contraddittorio della famiglia nelle prime fasi del procedimento presso il Tribunale dei minori”. Molto più complessa la questione dei numeri perché “in Italia – ha spiegato Boschini – manca un sistema organico e unitario di raccolta dei dati sul sistema degli affidi. Ogni Regione ha le sue banche dati con numeri raccolti faticosamente dai Comuni”. In Emilia-Romagna, secondo i dati del Sisam, il sistema informativo regionale sui minori, al 31 dicembre 2017, erano 2.970 i minori fuori dalle famiglie, 2.991 nel 2016. Questo vuol dire -che sono fuori famiglia 2,7 minori ogni mille. La media nazionale è del 2,6 con punte del 3,1 in Sicilia e oltre il 5 in Liguria. In Francia, poi, la media è 9,5 per mille e in Germania 9,6.

In Emilia-Romagna a fine 2017 erano 1.529 i minori in affido e 1.441 in comunità. Di questi 1.529 735, ovvero il 48%, erano in affido giudiziale a tempo pieno extra familiare.

Nella relazione finale la Commissione indicherà anche alcune aree d’intervento. Tra queste investire risorse per potenziare il sistema pubblico, aumentare il numero degli assistenti sociali, rendere più trasparente ed efficace il servizio di controllo in particolare modo anche sull’equipe di secondo livello”. “In Emilia-Romagna ci sono sette assistenti sociali indagati su 2.600. Già questo numero ci fa capire che probabilmente accanto a casi di cui parliamo sempre c’è un lavoro silenzioso, quotidiano che andrebbe aiutato e rispettato di più”, ha commentato Boschini.

IL “SISTEMA BIBBIANO”

Per la Commissione, sulla base di quanto raccolto fino ad ora, non esiste un “sistema Bibbiano”, ovvero – come ha spiegato Igor Taruffi – “un sistema organizzato in modo tale da sottrarre figli alle famiglie”. “Sui casi individuali si sta esprimendo la magistratura”, ha sottolineato Boschini. “Bibbiano ha acceso un faro su una situazione che presentava già delle crepe. Questa è stata l’occasione finalmente per poter approfondire in modo serio la situazione dei nostri servizi sociali”, ha aggiunto la collega Sensoli.

Venendo invece ai numeri sugli affidi nel territorio finito sotto inchiesta, a fine 2017 nella Val d’Enza erano 47 i minori in affido, mentre nel 2016 erano 55 e 52 nel 2015. Solo nel 2014 erano 25, ma l’aumento – secondo Boschini – si deve “al caso di prostituzione minorile nel quale furono coinvolti 13 minori”.

L’INCHIESTA VELENO

Nella seduta di giovedì 24 ottobre sarà audito Pablo Trincia, il giornalista autore dell’inchiesta Veleno che ha riacceso l’attenzione sui casi di minori sottratti alle famiglie nella Bassa modenese.

“E’ tutto da dimostrare il collegamento tra Veleno e Bibbiano”, ha precisato il presidente Boschini.

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