Contro la Cgil – Striscioni inneggianti a Corridoni: “Ieri sindacalismo di trincea, oggi privilegi senza idea”

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“L’Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads intende rivendicare con questo comunicato gli striscioni affissi sulle sedi dei sindacati CGIL e CISL la notte del 23 Ottobre, in concomitanza con il 104° anniversario del sacrificio supremo di Filippo Corridoni.

Una figura, quella del sindacalista rivoluzionario, che mai più di oggi può essere d’esempio e fungere da faro nel buio della giustizia sociale e sindacale italiana.

La creazione di un’ala rivoluzionaria, in contrasto al lassismo politico da poltrona dei primi del ‘900, si sposa perfettamente ed in modo quasi profetico con la situazione attuale del nostro paese, nel quale le sigle sindacali storiche rappresentano solamente uno dei tentacoli del sistema partitico italiano.

Il sindacalismo rivoluzionario : un ideale nato nell’azione e confluito in un patriottismo puro, dedito al sacrificio del singolo per la comunità.

Valori diametralmente opposti all’odierno sistema sindacale che oramai rappresenta nient’altro che una poltrona comoda, un trampolino di lancio alla politica o uno scudo in difesa di quei partiti, sinergici al sistema, che, proprio il sindacalismo, dovrebbe contrastare a favore delle masse lavoratrici, sempre più distanti da essi.

Sindacalismo odierno che si pasce beatamente dei propri privilegi, ottenuti come merce di scambio per l’approvazione di leggi mercantili in cui, in cambio del via libera dello snaturamento del mondo del lavoro e della creazione di un tessuto di precariato sociale, si è ottenuto un perfetto escamotage per garantire pensioni d’oro a sindacalisti imborghesiti, vedasi legge Treu 564/1996, dello stesso autore del pacchetto Treu, che disciplina il lavoro “atipico”. Egli stesso la definì “una legge venuta male” e nonostante ciò è tuttora in vigore.

In questo quadro la figura di Corridoni viene volutamente gettata nell’oblio e nell’anonimato da chi dovrebbe essere portavoce di quelle battaglie, ormai abbandonate a favore di una globalizzazione capitalista ben più remunerativa.

Un eroe italiano che idealmente ed in modo trasversale diede la spinta ad una nuova concezione di nazione e lavoro gettando le basi per le future esperienze della gioventù nazionale in lotta.

Lotta che assunse varie forme : dalle imprese legionarie fiumane alle rivoluzioni nazionali del primo novecento passando per tutte quelle forme economiche di gestione del lavoro che ancora oggi costituiscono l’unica alternativa percorribile al nefasto duopolio capitalismo/marxismo.
Un martire dell’Idea che attraverso il sacrificio scrisse parte della storia di questo paese e per questo non va dimenticato!

Ferocemente“.

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