“PD Vergogna”: il Partito comunista tempesta la città di manifesti di protesta

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Nella scorsa nottata in tutta Italia i militanti del Partito Comunista hanno sanzionato con affissioni di protesta le sezioni del Partito Democratico. Il motivo della contestazione è l’appoggio che gli eurodeputati del PD hanno dato alla risoluzione del Parlamento Europeo che equipara comunismo e fascismo.

Il manifesto che i comunisti hanno affisso rappresentava Antonio Gramsci, spesso richiamato tuttora in maniera strumentale e falsificatoria dagli esponenti del PD, in un’espressione di costernazione, e richiamava la falsità dell’operazione storica promossa dall’UE:

«Nazi-fascismo e comunismo non sono uguali. I Deputati del Partito Democratico votano con Lega e Fratelli d’Italia una risoluzione del Parlamento Europeo che equipara comunismo e nazi-fascismo. La verità storica viene cancellata. I partigiani si rivoltano nella tomba. Ricordalo quando proveranno ancora a dirti che sono di sinistra…»

Il manifesto rilanciava quindi la manifestazione che si svolgerà a Roma il 5 ottobre.

Molto duro il testo del comunicato stampa rilasciato dal PC:

«Il volto indignato di Antonio Gramsci e la scritta ‘PD vergogna’. È la grafica del manifesto che è stato affisso questa notte in tutta Italia, presso le sedi del Partito Democratico. La campagna, contraddistinta dall’hashtag #BuongiornoPd, è stata lanciata dal Partito Comunista per deplorare il voto favorevole dei parlamentari europei del Partito Democratico alla risoluzione del 19 settembre, che ha equiparato il Comunismo al nazi-fascismo. Una mozione antistorica e degna del peggior revisionismo che, come consuetudine dell’Unione europea, strizza l’occhio alle destre e tenta in ogni modo di mettere al bando il Comunismo e i suoi simboli. Al tentativo del Pd di far passare la nostra azione dimostrativa come atto vandalico, rispondiamo respingendo con forza tale accusa pretestuosa e precisiamo che, attaccare dei fogli di carta con nastro adesivo non crea alcun danneggiamento. Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che, oltre a votare insieme alla Lega, il Partito Democratico ha ormai assunto la stessa ideologia repressiva e poliziesca di Salvini. Come Comunisti, crediamo che il Pd debba assumersi le responsabilità politiche per un voto che è stato giustamente ritenuto indegno da gran parte degli storici, condannato dall’Anpi e da tutte le forze di sinistra. Ad oggi, il Partito Democratico non ha fatto alcun passo indietro ufficiale su quel voto, lasciando che singoli esponenti si dissociassero. Una scelta insufficiente e comunque tardiva, che non ne cancella la piena responsabilità politica. Contro questa risoluzione infame dell’Unione europea e contro il governo Pd-M5s, il Partito Comunista ha organizzato, per sabato 5 ottobre, una grande manifestazione a Roma e ha chiamato a raccolta tutte le forze Comuniste.»

Nella mattinata il deputato del PD Andrea De Maria ha pubblicato sulla propria pagina Facebookun post riguardante l’azione dei militanti del PC, parlando di «provocazione e intolleranza» ed affermando di aver «criticato, anche pubblicamente, la risoluzione del Parlamento europeo sulla “Memoria condivisa”, che rappresenta il pretesto per questo attacco al PD»[3].

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