‘Ndrangheta: Franco Gigliotti condannato a 10 anni

La Procura ne aveva chiesti 8.

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L’imprenditore parmigiano Franco Gigliotti accusato di associazione mafiosa, è stato condannato a dieci anni di reclusione dal Gup di Catanzaro.

L’imprenditore, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Stige sull’Ndrangheta a Parma e in Emilia Romagna, aveva scelto il rito abbreviato.

La condanna supera di due anni la richiesta della Procura di otto anni di reclusione. Anche gli altri parmigiani coinvolti nell’inchiesta sono stati condannati: Aldo Matricola a otto anni, Fabio Potenza a nove anni e quattro mesi, Vittorio Farao a otto anni. 

L’operazione Stige-  Nell’ordinanza dell’operazione Stige, 1.300 pagine, si parla dell’imprenditore residente da anni a Parma e originario di Crotone come di una persona che avrebbe avuto un ruolo attivo all’interno della cosca poiché avrebbe assunto, sempre secondo l’accusa, persone che facevano riferimento al sodalizio criminale, nel corso degli ultimi anni.

L’imprenditore, che ha diversi interessi nel settore dell’edilizia, aveva investito in ristoranti e società sportive.

Molto noto in città, conosciuto come un facoltoso 50enne era domiciliato presso la sua villa di Monticelli Terme, recentemente ristrutturata, aveva acquisito diverse società e alcune partecipazioni societarie.

Secondo l’accusa società “cartiera” per false fatturazioni, evasioni di Iva e contributi, ma non solo: l’imprenditore avrebbe programmato gli investimenti con lo scopo di incrementare il fatturato della cosca Farao-Narincola, della quale avrebbe fatto parte.

Elemento di spicco anche per altri esponenti della cosca l’imprenditore è accusato di aver assunto persone che poi si sarebbero dedicate allo spaccio di sostanze stupefacenti.

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