Scuola, Callori (Fdi):”A.A.A Cercasi insegnanti di sostegno”

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Il consigliere Fabio Callori di Fratelli d’Italia interviene sul grave problema della scuola: “Ci vogliono investimenti subito. Non c’è tempo da perdere, per cambiare servono fondi. Non possiamo continuare ad avere ricercatori precari di 45 anni, o professori non di ruolo che cambiano ogni due mesi. Si devono stabilizzare al più presto gli insegnanti che lo meritano”.

Complice il turn-over rafforzato dovuto a quota 100, che ha prodotto l’uscita di 33mila docenti dalle scuole, al termine delle assegnazioni provvisorie (trasferimenti per rimanere vicino casa), ci saranno per tutto l’anno scolastico almeno 122mila supplenze, in media una ogni sette cattedre. Alcune stime sindacali arrivano a 170-200mila. Su 53.627 cattedre che il Mef – Ministero dell’economia e delle finanze – ha autorizzato a coprire a tempo indeterminato, infatti, allo scorso 27 agosto, risultavano andate a buon fine circa il 30% di nomine. Alla fine si ipotizza che circa 25mila posti restino vuoti per assenza di candidati.

Si allunga dunque la lista delle regioni, come Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte, con sempre più graduatorie ad esaurimento e di merito prive di candidati. Per far fronte alla situazione sono in corso le chiamate, che sono appunto slittate creando ulteriori disagi nelle 1734 classi della provincia. nelle scuole piacentine, sottolinea Callori, è presente inoltre un alto numero di alunni con disabilità, in aumento rispetto allo scorso anno scolastico e a mancare all’appello sono soprattutto docenti di sostegno, si parla di circa 300, i cui posti verranno affidati probabilmente a personale non specializzato reclutato dalle graduatorie di istituto.

L’aspetto inquietante è questo: “se metti un docente di sostegno precario — conclude il consigliere — è quasi sicuro che l’anno successivo non seguirà quell’alunno. Quindi non ci sarà quella continuità didattica fondamentale per un ragazzino certificato. “

“A questo punto chiedo venga data una risposta rassicurante, con i fatti, per mettere fine a questa carenza che dura da anni. Tra pochi mesi saremo nel 2020 ed è vergognoso che dobbiamo ancora lottare per il diritto allo studio e alla inclusione di ragazzi con disabilità. Quello che mi amareggia di più è che tutto questo parte da una scuola, istituzione che invece dovrebbe formare i giovani e sensibilizzare a queste problematiche.”

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