Centro diurno “XXV Aprile”, Proges apre procedura di licenziamento

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Lo scorso 19 agosto la cooperativa Proges ha comunicato alle organizzazioni sindacali di categoria l’intenzione di licenziare 33 tra operatrici e operatori in servizio presso il Centro “XXV Aprile” di via Taro, a far data dal primo gennaio 2020.

Tale decisione è stata presa a seguito di una comunicazione del Comune di Parma che in sede di Comitato di Distretto ha scelto di non volersi più avvalere della possibilità di rinnovare l’accreditamento del servizio Centro Diurno per anziani, e di essere intenzionato a trasformarlo in un Servizio di Spazio Collettivo Anziani, annunciando una revisione complessiva del progetto gestionale dell’immobile e significativi interventi di ristrutturazione, da programmare nel lungo termine.

Il Centro “XXV Aprile” si compone, oltre che di un Centro Diurno anziani con 25 posti accreditati, anche di una Comunità Alloggio con 9 posti per accoglienze residenziali e di 62 Alloggi con Servizi (più un alloggio destinato al servizio di portierato).

Le lavoratrici ed i lavoratori riunitisi in assemblea sindacale insieme a FP CGIL e CISL FP, esprimono una fortissima preoccupazione rispetto alla decisione di Proges di aprire la procedura di licenziamento collettivo di 33 operatrici e operatori, quando l’unica lettera ufficiale del Comune di Parma parla soltanto del Centro diurno e non complessivamente dell’intera struttura.

I sindacati di categoria hanno già inviato la richiesta di incontro alla cooperativa per l’esame congiunto previsto dalla legge, per evitare i licenziamenti del personale ricercando soluzioni alternative di ricollocazione che puntino a mantenere tutti i posti di lavoro.

Nel contempo, anche in considerazione dei riflessi negativi sul “clima” del servizio generati dalla situazione di incertezza e preoccupazione generale, Silvia Sartori della FP CGIL e Elisabetta Oppici, della CISL FP, ritengono opportuno sollecitare il Comune di Parma a rendere chiaro il progetto complessivo (ad esempio: è prevista l’internalizzazione o una gara di appalto..?) e con quali tempistiche sarà attuato, aspetti che potrebbero avere ripercussioni sulle operatrici e gli operatori. Oggi infatti non è dato sapere nulla di tutto ciò, se non il rischio di una consistente perdita occupazionale che danneggerebbe l’intera comunità.

 

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