‘Ndrangheta – Arrestato a Borgotaro boss 75enne

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Da più di dieci anni viveva tranquillamente nella propria casa di Borgotaro, da cui era autorizzato ad uscire liberamente per quattro ore al giorno. Ergastolo ai domiciliari per motivi di salute.

Ma Giuseppe Muià è stato incastrato dalle intercettazioni iniziate dagli inquirenti dopo il delitto di un fratello ucciso a colpi di pistola nel gennaio del 2018. Dopo quel delitto, una vera e propria esecuzione avvenuta a Siderno, tutti i membri della famiglia avevano iniziato freneticamente a comunicare per ricostruire l’accaduto.

E per il 75enne si sono riaperte le porte del carcere.

Le accuse: associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, al fine di agevolare la ‘ndrangheta.

L’operazione è la prosecuzione dell’inchiesta Canadian Ndrangheta Connection nell’ambito della quale, il 18 luglio scorso, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e la Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto 12 soggetti affiliati alla ‘ndrina Muià. Gli investigatori stanno eseguendo anche perquisizioni in Calabria e Liguria. Impiegati 150 uomini e donne della Polizia di Stato.

L’inchiesta Canadian Ndrangheta Connection 2, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta da Squadra mobile e Sco, ha documentato, per la prima volta, che in Canada, dove le cosche di Siderno operano da decine di anni, esiste una struttura territoriale riferibile alla locale di Siderno, governata da un organismo abilitato a riunirsi all’estero e ad assumere decisioni anche con riferimento alle dinamiche criminali esistenti in Calabria.

Dopo i 18 fermi eseguiti il 18 luglio scorso, le indagini sono proseguite e si è così giunti all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi che ha interessato altri 16 soggetti, non colpiti nella prima operazione. L’attività investigativa della Squadra mobile reggina e dello Sco si è sviluppata nel biennio 2018-2019 e ha consentito di delineare gli assetti e l’operatività delle ‘ndrine Muià e Figliomeni, collegate alla più potente cosca Commisso, operante a Siderno e in Canada, e di allargare le conoscenze sulla struttura della ‘ndrangheta in ambito sovranazionale.

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