Casa Pound: “Regione Emilia Romagna senza vergogna dopo i fatti di Bibbiano”

0

“L’omofobia è la scusa, finanziamenti a lgbt e censura il risultato”: questo il testo degli striscioni esposti dai militanti di CasaPound Italia in tutta l’Emilia-Romagna, fra cui uno nel capoluogo davanti alla sede della regione, per denunciare la nuova legge che, con la scusa di combattere le discriminazioni di genere, in realtà si traduce in un’operazione di propaganda e censura, oltre che in uno schiaffo alle vittime del sistema che si sta scoperchiando a Bibbiano e non solo.

“Dai finanziamenti alle comunità Lgbt alla propaganda nelle scuole – spiega Pier Paolo Mora, coordinatore regionale del movimento – la legge regionale varata nella notte tra venerdì e sabato scorsi rappresenta, con la scusa di estendere qualche malinteso ‘diritto’, un pericoloso precedente. Si parla infatti di propaganda gender nelle scuole, di percorsi lavorativi fatti su misura mentre solo grazie ad un intervento dell’ultimo minuto è stata tolta la possibilità di erogare contributi alle associazioni che promuovono quel crimine contro la dignità umana che è maternità surrogata. Ancora più allucinante – sottolinea – è poi quanto previsto dall’articolo 8, il quale stabilisce che il comitato regionale per le comunicazioni potrà effettuare rilevazioni sulla programmazione televisiva e radiofonica locale, segnalando alle autorità competenti quelli che a suo esclusivo giudizio sono contenuti ‘discriminatori’ non meglio specificati. Una discrezionalità che fa molto rima con censura preventiva”.

“Colpisce poi – prosegue Mora – che la relatrice di maggioranza della legge sia stata Roberta Mori del Pd, nota alle cronache per essere stata una sostenitrice del ‘modello Bibbiano’, che sosteneva dovesse essere esportato anche oltre la Val d’Enza. Parliamo di un sistema che toglieva i bambini ai propri genitori, spesso in nome proprio dell’ideologia Lgbt, ricorrendo anche a pratiche violente e disumane. Un brodo in cui la Mori e tutto il Pd, che aveva presentato il ‘modello’ persino in Parlamento come esempio da emulare, hanno vissuto per anni, inseguendo le tesi di un mondo che ha fatto dell’odio per la famiglia il suo tratto distintivo. Non sorprenderebbe – conclude – sapere che alla base della legge regionale appena approvata vi siano gli stessi identici deliranti presupposti ideologici”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here