“Ozono Estivo: già critica la situazione in tutta la regione”

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Torna l’estate da record in Emilia-Romagna: con picchi oltre i 40 gradi, a giugno si sono registrati massimi storici in tutti i capoluoghi di provincia. Ondate di calore anomale sempre più frequenti che, oltre a ledere direttamente salute dei cittadini, favoriscono anche la concentrazione di ozono troposferico nell’aria generato come conseguenza delle attività antropiche come i trasporti, e dannoso per l’ambiente e la nostra salute.

Meno noto dell’inquinamento invernale da polveri sottili, l’Ozono troposferico rappresenta tuttavia uninquinante secondario altrettanto pericoloso, che colpisce principalmente nei periodi di maggior intensità solare e di calore, facendo sfumare la speranza di una tregua per i nostri polmoni: causa problemi come irritazioni delle mucose dell’apparato respiratorio e degli occhi, ed aggrava specialmente gli individui più sensibili della popolazione quali anziani e bambini. Poiché questo tipo di inquinamento si diffonde con facilità a grande distanza, elevate concentrazioni di ozono si possono rilevare anche molto lontano dai punti di emissione dei precursori (principalmente gli ossidi di azoto), in luoghi comunemente ritenuti immuni da inquinamento, come ad esempio le aree verdi urbane ed extraurbane e in montagna.

Nella nostra regione, sono già 23 sulle 34 le stazioni di monitoraggio che hanno oltrepassato i 25 giorni di superamento consentiti per legge del valore obiettivo di 120 µg/m3 di Ozono sulla media mobile delle 8 ore. Tutte le provincie, fatta eccezione per Rimini, sono quindi già in emergenza.

Di seguito la tabella riassuntiva delle stazioni di monitoraggio con il maggior numero di superamenti per singola provincia al 22/07/2019(dati ARPAE)

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