Sfogo di una mamma: “Ho insegnato a mia figlia integrazione e no-razzismo, ma ora ho paura a farla uscire di casa”

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“2019 ESPERIENZE DI VITA CITTADINA DI UNA PICCOLA PARMIGIANA 11 ENNE (mia figlia)

-Gennaio: Esselunga di via Traversetolo: mentre sceglieva una pizza dal reparto congelati un uomo (di colore) le ha strappato i 20€ che teneva in mano rubandoglieli.

– Marzo: via Kennedy: ore 21:00 auto parcheggiata al parcheggio sotterraneo, abbiamo dovuto chiamare la polizia per recuperare l’auto, perché dopo esserci trovate 3 sudamericani che sotto l’insegna, e davanti ai nostri occhi, stavano sniffando presumo cocaina, davanti alla macchinetta per pagare stazionavano sulla panchina una decina di magrebini con bottiglie in mano che inveivano nei nostri confronti.

– Giugno: Parco Ferrari ore 20:00: io e lei in giro con il cane, pur facendo di tutto per evitare i gruppi di stranieri che stazionavano sulle panchine, quelli che pregavano sul prato, gli altri che si erano piazzati con tavoli nei prati ( tutti uomini) ce ne siamo trovati due che stavano per entrare nei bagni delle donne nei quali mia figlia si era andata a lavare le mani. Ci siamo affrettate verso casa ma ci stavano inseguendo facendoci “psss psss” ” hei amica”. Ci siamo messe a correre urlando e richiamando l’attenzione e solo a quel punto se ne sono andati urlandoci insulti.

– Luglio: parco zona Sidoli accanto a casa: lei inseguita da un uomo di colore mentre portava a spasso il cane, ed anche questa volta se n’è andato perché grazie alle sue urla si è affacciato un signore gridando che avrebbe chiamato la polizia.

Trovandomi all’estero 3 mesi per lavoro, quando aveva 7 anni, pur avendo la scuola internazionale a 10 minuti da casa, la mandai espressamente in una scuola elementare anglofona in cui era l’unica bambina bianca, pur trovandosi ad 1 ora di strada. Ritennni potesse essere un’esperienza formativa sulle diversità razziali, nella scuola c’erano solo creoli ed indù. Speravo di poter far nascere in lei fin da bambina l’indignazione verso le discriminazioni, di farle provare sulla sua pelle quanto il razzismo sia sbagliato. Lo subì infatti, alcuni la chiamavano ” mucca bianca”, malgrado ciò la visse e la ricorda come una bellissima esperienza.

Mi pregio d’avere una figlia non razzista e di non esserla io anche grazie ad oltre 20 anni vissuti in paesi stranieri, prevalentemente mussulmani e tutto questo racconto ha lo scopo di far comprendere che chi dice stop agli sbarchi, e fuori tutti questi maschi allo sbando dal nostro territorio, e dalla nostra città, solo raramente è razzista, quasi sempre e’ invece saggio e logico perché in gioco c’è la nostra sicurezza e quella dei nostri figli ed io mi vergogno d’ offrire una Parma del genere a mia figlia.

Sto pensando di prendere un Doberman o Pastore tedesco o Rotwailler o qualunque altra razza più minacciosa della nostra Bassethound, con la quale una ragazzina non può neppure più scendere tranquilla sotto casa per portarla a spasso, mentre io a 9 anni già andavo da sola in autobus da via Torelli alle Luigine di Borgo Retto”.

Sfogo firmato – affidato a Facebook

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