Processo Pesci, parlano i medici: “Legata e frustata, prognosi di 45 giorni giusta”

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Continua il processo che vede accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate l’imprenditore 46enne parmigiano Federico Pesci e il suo pusher, il nigeriano Wilson Ndu Aniyem.I due sono accusati da una giovane di 21 anni di aver abusato di lei nella notte tra il 18 ed il 19 luglio 2018 all’interno dell’attico di via XXIV Maggio, in uso a Pesci.In Tribunale i medici del Pronto Soccorso di Parma, che avevano stilato la prognosi di 45 giorni per la giovane, hanno ribadito la necessità di quel referto, viste le condizioni in cui si è presentata la 21enne.“Aveva lesioni macroscopiche alla ginocchia e faceva fatica a camminare, ecchimosi sul collo, sui polsi e sulle gambe e nella zona mammaria” ha ricordato il medico Emmanuela Courlios, che si è occupata di stilare la prognosi.

La ragazza aveva anche “una faringite, una tosse stizzosa provocata da un’irritazione della faringe”.

La 21enne avrebbe detto al medico di essere stata legata ed imbavagliata e che le era stata messa anche una pallina in bocca. Davanti ai giudici ha parlato anche una specializzanda in Ginecologia.

Gli avvocati Fabio Anselmo e Mario L’Insalata hanno chiesto la trascrizione di una serie di intercettazioni che, secondo la difesa, conterrebbero “prove inconfutabili che la ragazza non ha avuto danni fisici o psichici per 45 giorni” ma ilgiudice Mastrobernardino ha impedito ad Anselmo di far ascoltare in aula un audio della ragazza.

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