Indennizzi risparmiatori: si comincia dalle 4 banche

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In attesa che venga reso disponibile il portale per accedere al Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), c’è una “scorciatoia” riservata a chi, danneggiato dal fallimento delle quattro banche – Banca Etruria, Carife, Carichieti e Banca Marche – aveva già avuto accesso a un altro fondo, il Fondo Interbancario Tutela Deposito (FIDT). Chi aveva già dimostrato di avere i requisiti per accedere al rimborso dell’80% nel 2016 può ora richiedere un ulteriore 15% senza ripetere integralmente la procedura.

ACCESSO AL FIDT – Da luglio, ai sensi del comma 506 della legge finanziaria 2018 emendato con il Decreto Crescita, è possibile presentare per gliobbligazionisti subordinati delle 4 Banche la domanda di integrazione del contributo già ricevuto ovvero per ottenere un ulteriore 15%. La procedura da svolgere, in questo caso, presso il Fondo Interbancario tutela deposito anche on linehttps://fds1.fitd.it/, è semplice perché basterà inviare una autocertificazione indicando il numero di pratica precedente con la quale è stato riscosso l’80%, allegare un documento di identità ed il codice fiscale nonché l’iban.

CIRCOSTANZE PARTICOLARI – Ci sono circostanze in cui non sarà sufficiente presentare il numero di pratica. È il caso, ad esempio, del decesso del titolare delle obbligazioni subordinate, che comporterà più complesse procedure a carico degli eredi per avere il rimborso del 15%. Gli sportelli di Confconsumatori sono a disposizione degli interessati per fornire informazioni e assistenza.

E PER TUTTI GLI ALTRI? – Il Fir prevede rimborsi per i risparmiatori (obbligazionisti e azionisti) danneggiati delle seguenti banche fallite: Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti, Cariferrara, Bcc Crediveneto e Bcc Padovana. L’accesso al fondo, però, potrebbe essere differente e anche l’entità dei rimborsi. Si consiglia anzitutto verificare se nell’anno 2018 si possedevano i requisiti di accesso al FIR immediato, ovvero il reddito (35 mila euro) o patrimonio mobiliare (100 mila euro). Può essere utile a questo fine leggere il vademecum sul Fir pubblicato sul sito di Confconsumatori: https://www.confconsumatori.it/fir-ecco-cosa-serve-per-accedere/. In caso di possesso dei requisiti sarà necessario pazientare in attesa che CONSAP predisponga e lanci la piattaforma informatica. Coloro invece che non hanno i requisiti di reddito o patrimonio previsti dal Fir, potranno comunque, in seguito, accedere al Fondo presentando una richiesta più completa alla commissione che verrà costituita presso il MEF.

 

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