“Il Fatto Alimentare” – Prosciuttopoli, il Consorzio del Prosciutto rischia la crisi

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Dopo lo scandalo “prosciuttopoli”il Consorzio del Prosciutto di Parma starebbe vivendo un momento di crisi. Lo riporta “”Il Fatto alimentare”.

“Dopo gli scandali…i produttori capiscono che la vicenda sta provocando danni incalcolabili e c’è il rischio di perdere la Dop. Le gravissime responsabilità degli enti di certificazione, e il conflitto di interessi che li lega ai consorzi del prosciutto di Parma e San Daniele sono una bomba a orologeria. Scoprire che un’esagerata quantità di prosciutti è fuori dal disciplinare, e che i Consorzi dichiarano di non essersi accorti di nulla è una tesi difficile a portare avanti. Esistono mail scambiate tra enti certificatori (IPq, Ifcq), ministero (Mipaaft) associazione allevatori (Assica) e Consorzi da cui emerge che molti erano a conoscenza dello scandalo. In questi mesi abbiamo chiesto a vari soggetti della filiera una dichiarazione, ma nonostante la presenza di documenti sin troppo chiari nessuno ha voluto fare dichiarazioni. Le stesse aziende come Citterio, Levoni, Casa Modena, Rovagnati, ecc. hanno optato per il silenzio stampa, anche se il malcontento cresce.

Di fronte a questa situazione, il presidente del Consorzio di Parma Vittorio Capanna il 14 giugno 2019 invia una mail ai soci dove ammette la gravissima crisi e precisa di non voler intervenire in dibattiti pubblici già programmati. Capanna conclude dicendo che il silenzio è necessario “per risolvere le problematiche contingenti legate all’organismo di certificazione”, e promette cambiamenti nel disciplinare.

La lettera arriva dopo che il 13 giugno 2019 si dimettono gli ispettori dell’IPq adibiti ai controlli e quindi i prosciutti non possono più essere marchiati. L’IPq sembra destinato ad essere esautorato dal compito, visto che negli ultimi dodici mesi ha accumulato due provvedimenti di sospensione, per un totale di 270 giorni. È vero che domani (17 giugno) si insedierà il nuovo direttore Fabio Bussacchini ma la situazione interna è davvero complicata. Basta dire che Accredia (l’ente adibito alla supervisione degli enti di certificazione che ha sospeso l’IPq nel mese di maggio 2019 per la sparizione di alcuni verbali compromettenti relativi alle marchiatura irregolari dei prosciutti di Parma) sta valutando la situazione e, se la questione non si risolve in pochissimi giorni, potrebbe esautorare l’istituto dai suoi compiti.

Le prospettive per il prosciutto di Parma non lasciano presagire nulla di buono (anche per il prosciutto San Daniele la situazione è critica) e non si possono escludere altre forme di coinvolgimento tra i soggetti della filiera in seguito a indagini della Procura di Parma.

L’articolo integrale qui.

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