Via Burla: l’Università entra in carcere

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Oggi l’Università di Parma è entrata in carcere, con un Open Day dedicato ai detenuti.

Obiettivo dell’incontro, che si è svolto questa mattina agli Istituti penitenziari di via Burla, era di informarele persone detenute sulla possibilità di iscriversi all’Università di Parma, scegliendo tra i tanti corsi di studio proposti grazie al supporto che lo stesso Ateneo offre.

Dopo i saluti istituzionali da parte di Sara Rainieri,Pro Rettrice alla Didattica, Brunella Marchione eSara Cametti della U.O. Comunicazione Istituzionale hanno illustrato agli oltre 50 detenuti presenti l’organizzazione dell’Università di Parma e l’ampia offerta formativa. A seguire, docenti di diverse aree hanno presentato i propri ambiti di insegnamento con brevi Seminari in pillola.

Questo l’elenco delle presentazioni tenute dai docenti, coordinate dalla prof.ssa Vincenza Pellegrino, delegata del Rettore ai rapporti Università-carcere:

Alessandro Pagliara, docente di Storia: “I libri che io lessi per amore”: cosa si studia a Lettere?

Maria Candida Ghidini, docente di Letteratura: La letteratura come cura. Il caso del Dottor Živago di Boris Pasternak

Francesco Nonnis Marzano, docente di Zoologia:Le situazioni complesse della vita. La biologia animale tra evoluzione biologica ed evoluzione culturale

Gualtiero Rota, docente di Filologia: L’enigma Gesù

Roberto Pinzani, docente di Logica: Le origini del linguaggio

Paola Palanza, docente di Biologia: Quanto Contano le Madri? Effetti genetici e comportamentali della cura materna

Nadia Monacelli, docente di Psicologia: Nessuno si salva da solo. Le relazioni sociali come fonte di sicurezza

Dimitris Argiropoulos, docente di Pedagogia: La gentilezza come competenza. L’azione sociale ed educativa per e con le persone con disabilità”

Stefano Magagnoli, docente di Storia: Confini e attraversamenti nell’economia globalizzata: avvicinarsi alla Global History

Vincenza Pellegrino, docente di Sociologia:Immaginare il futuro. Utopie e distopie di oggi

L’incontro, cui ha partecipato il Direttore reggente degli Istituti penitenziari di Parma, dott.ssa Lucia Monastero, è stato organizzato anche grazie al coordinamento della dott.ssa Annalisa Andreetti, Responsabile amministrativa dell’Ateneo per le attività negli Istituti Penitenziari.

L’intento di fondo dell’Open Day non è stato solo quello di fornire informazioni tecniche su quali lauree e quali corsi si possano seguire, ma soprattutto di  sensibilizzare le persone detenute sull’importanza dello studio, per un possibile lavoro futuro e più in generale per migliorare il proprio percorso personale, dotandosi di strumenti culturali e coltivando i propri interessi.

I Seminari in pillola, tenuti da docenti di materie molto diverse, dalla zoologia alla filosofia, dalla biologia alla letteratura, oltre a sollecitare grande interesse da parte dell’uditorio, hanno mostrato come ogni tipo di conoscenza serva per rispondere a questioni che riguardano la vita di ogni giorno, e ciò che tocca le persone in prima persona e da vicino.

Nel corso della mattinata è stata presentata la possibilità offerta dall’Ateneo di approfondire tanti tipi di discipline (dalle scienze naturali a quelle sociali, dalle lettere alle arti) con modalità diverse: dalla normale iscrizione ai corsi triennali, per conseguire la laurea, sino alla fruizione di singoli insegnamenti universitari, per arricchire il proprio curriculum anche senza arrivare a una laurea.

Dopo la stipula dell’accordo con gli Istituti penitenziari di Parma presentato il 4 dicembre 2018, l’Università di Parma sta lavorando alla costituzione di un vero e proprio Polo Universitario Penitenziario, che prevede lo sviluppo di diverse modalità di supporto agli studenti detenuti: dal tutoraggio in carcere ai colloqui con docenti, dai seminari con studenti iscritti alle facilitazioni per il pagamento delle tasse.

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