Colorno – Casalmaggiore, il Ponte sul Po riapre mercoledi

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Confermata la riapertura del ponte sul Po di Casalmaggiore per mercoledì 5 giugno. L’annuncio è arrivato questa mattina per bocca del presidente della Provincia Diego Rossi, durante la seduta del consiglio provinciale. “Ieri con l’ufficio viabilità abbiamo completato le verifiche tecniche assieme alle imprese che stanno lavorando sul ponte – ha dichiarato – In quell’occasione è stato confermato il rispetto del cronoprogramma dei lavori e il rispetto dei tempi della riapertura previsti inizialmente”.

Il commento del gruppo AmoColorno – “Sembra che ormai ci siamo! L’odissea potrebbe presto finire. Il mese di giugno si avvicina e così il fatidico 5, giorno in cui dovrebbe riaprire il ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore. La parola “dovrebbe” è d’obbligo dopo oltre due anni di chiusura, ma questa volta sembra davvero che si vada nella giusta direzione. La Provincia di Parma si sta affrettando a rappezzare parte della strada provinciale SP343 ad oggi molto dissestata, ed i lavori sotto e sopra al ponte sono ormai ultimati del tutto, almeno i più importanti.
Nei giorni scorsi il gruppo Amo – Colorno ha eseguito l’ennesimo sopralluogo sul posto e ha osservato operai al lavoro per potare gli alberi che costeggiano il ponte. L’erba che era cresciuta è stata tagliata, i guard-rail danneggiati sono stati sostituiti, e rimangono solo pochi tratti di manto stradale già pronti e lavorati per essere asfaltati dalle imponenti macchine da lavoro che sono già sul posto. Dopo tanto tempo la nostra fondamentale infrastruttura finalmente si sta facendo bella per rivederci e ridarci serenità e sollievo. Nei prossimi giorni il ponte sosterrà anche le doverose prove di carico e salvo intoppi potremo tornare ad attraversarlo. Tutto sembra filare liscio questa volta e al 5 di giugno potremmo davvero poter vedere il “taglio del nastro” e brindare con gioia.
Ci auguriamo solamente che vista la mancanza dei sensori vi sia un’accurata supervisione del transito dei mezzi pesanti con la dovuta regolamentazione e la dovuta cautela. Mentre si aspetta il ponte nuovo, cerchiamo di tenere aperto e attivo l’attuale; non riusciremmo a sopportare un’altra chiusura e il territorio allora sarebbe davvero ridotto alla fame e alla carestia”.

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