Tragedia dell’Arco di San Lazzaro: chi era Vladislava Ivanovsakaia

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Vladislava Ivanovskaia la vittima del tragico incidente di venerdì mattina all’Arco di San Lazzaro, era nata a San Pietroburgo il 5 settembre del 1978. Trasferitasi in Italia a cinque anni, dopo aver frequentato l’Istituto Toschi aveva sposato un uomo di Colorno, Maurizio Sandei: da alcuni anni viveva in via Manara.

Ecco il suo profilo artistico dalla pagina Vlada Artistic Painting:

“Sin dai primi passi questa giovane pittrice si affaccia al mondo della pittura a San Pietroburgo non solamente come studio di grandi artisti ma anche come trasmissione su tela di emozioni e sensazioni ; proseguendo in Italia presso l’Istituto d’Arte Paolo Toschi a Parma dove acquisisce uno stile pittorico astratto comprendente, allora come tutt’oggi, la sua dimensione spirituale ed universale. I soggetti preferiti di Ivanovskaia sono principalmente figure femminili e paesaggi; le forme che crea non nascono da una paziente osservazione dei soggetti e della natura ma, piuttosto, da uno sguardo interno che percepisce quasi inconsciamente le linee che ci circondano e che guida la sua mano nel ricreare e reinventare forme presenti in natura. Nelle sue rappresentazioni le dimensioni, spazio e materia diventano un concetto, come lo spazio ed il tempo si trasformano in materia. Nelle sue tele, frutto di sue personali ricerche, dove il reale è solo lo spunto per le sue interpretazioni, mai banali, a dominare è l’equilibrio di forme e tinte ottimamente equilibrate. I suoi quadri spiccano per la scelta cromatica del blu, dove è metafora di spiritualità, trascendenza, del silenzio e della tranquillità. Vassily Kandinsky nei suoi scritti sul colore scrive : ” l’azzurro è simile ad un flauto, il blu scuro assomiglia ad un violoncello e, diventando sempre più cupo, ai suoni meravigliosi del contrabbasso; nella sua forma profonda, solenne, il suono del blu è paragonabile ai toni gravi dell’organo”. Le sue pennellate esprimono emozioni istantanee donando allo sguardo dello spettatore riferimenti simbolici in una restituzione allusiva dell’immagine tra gesto, segno, materia e colore”.

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