Parma secondo comune più efficiente d’Italia. Pizzarotti: “Un modello che si può esportare in tutta Italia”

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Pisa è il Comune più virtuoso ed efficiente d’Italia, almeno dal punto di vista finanziario. Il secondo è Parma, il terzo Padova.

Seguono in classifica Piacenza, Cesena, Reggio Emilia.

La classifica è stata elaborata dall’Osservatorio sui Conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, di cui Carlo Cottarelli è il direttore.

Sono stati sistematizzati e messi a confronto due parametri, l’indicatore di spesa e quello di offerta di servizi.

L’indicatore di efficienza deriva dalla sottrazione di quello di spesa da quello di offerta, dalla differenza fra i due insomma. Se è positivo, indica naturalmente una migliore efficienza.

Per calcolare il livello generale della spesa per servizi è stata redatta, basandosi sempre sulle metodologie della Sose, una tabella con sei voci, pari alle attività di ogni Comune: la più rilevate (25,9% del budget) è lo smaltimento dei rifiuti, seguito dal funzionamento degli uffici amministrativi (20,75%), dall’istruzione pubblica (che vale il 17,90% in media delle finanze comunali), dalle attività sociali (14,26%), quelle inerenti viabilità e territorio (14,05%) e quelle di polizia locale (7,16%).

Sul fronte dell’offerta di servizi, invece, è stata effettuata un’analisi quantitativa capillare, con parametri quali la raccolta differenziata in percentuale sul totale dei rifiuti urbani trattati, il numero dei bambini nelle scuole compresi eventualmente quelli bisognosi di assistenza speciale nonché il numero dei complessi scolastici disponibili, fino a micro-output come le sanzioni elevate dalla polizia municipale, i fermi e sequestri amministrativi, la rimozione dei veicoli.

Secondo l’Osservatorio uscito oggi sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano, che si basa sui “fabbisogni standard” calcolati tenendo conto delle dimensioni del territorio, Parma è la seconda città più efficiente d’Italia, appena dietro Pisa.

Così commenta la notizia il sindaco Pizzarotti, “Vi ricordate Parma 8 anni fa? Rischiava il fallimento, 870 mln di debito.

Oggi è il secondo Comune più efficiente d’Italia e nel 2020 sarà Capitale Italiana della Cultura

Il punto è semplice: noi siamo abituati a fare, non a parlare. Siamo abituati a portare a casa i risultati rimboccandoci le maniche. Chi chiacchiera molto, invece, non porta a casa nulla.

Quello che facciamo per Parma si può fare anche per l’Italia”.

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