Indice della salute: Parma 48esima nella classifica delle città “sane” in Italia

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L’incidenza delle malattie sul territorio. La possibilità di curarle attraverso i farmaci. E l’accesso alle cure e la disponibilità di personale specializzato, dall’infanzia alla vecchiaia. Oppure, la necessità di spostarsi altrove. Se il solo corpo umano è una complicata macchina con 752 muscoli e circa 260 ossa, il concetto di salute è altrettanto complesso da mettere a fuoco e valutare.

Dall’incrocio di ben 12 indicatori è nato l’Indice della salute del Sole 24 Ore che incorona Bolzano come provincia più “sana” d’Italia, seguita da Pescara, Nuoro e Sassari. E, di contro, assegna la maglia nera a Rieti, con Alessandria e Rovigo rispettivamente penultima e terzultima tra le 107 province. Milano, Cagliari e Firenze sono le uniche grandi città nella top ten.

La classifica finale che misura i livelli di benessere del territorio è il risultato della media dei punteggi ottenuti dai diversi territori nei singoli indicatori. Che, a loro volta, incarnano tre aspetti fondamentali della salute: performance demografiche registrate negli ultimi anni (ad esempio, l’incremento della speranza di vita alla nascita); fenomeni socio-sanitari (come la mortalità annua per tumore e per infarto e il consumo di farmaci); livelli di accesso ai servizi sanitari (dall’emigrazione ospedaliera alla disponibilità di posti letto e di medici). I dati più positivi, in generale, arrivano dalle province del Trentino Alto Adige, seguite dalla Sardegna e dalla Lombardia, mentre le performance più negative, sempre su base regionale, sono quelle di Lazio, Basilicata e Campania. Stringendo il focus, emergono alcuni singoli primati.

Parma non esce benissimo da questa classifica – I numeri di Parma sono impietosi.  48esima nella classifica della salute44esima per tasso di mortalità, standardizzato su 10mila abitanti, 74esima per la mortalità per tumore (morti ogni mille abitanti periodo 2012-2016), 94esima per la morte per infarto miocardico acuto (morti ogni mille abitanti periodo 2012-2016), però 18esima per l’aumento speranze di vita, 48esima per il consumo di farmaci per asma e problemi bronchiali, 55esima per l’utilizzo di farmaci per il diabete, 97esima per il consumo di farmaci per ipertensione, 91esima per il numero di medici di base, 23esima per quello di pediatri e 21esima per quello di geriatri, ottava per la recettività ospedaliera, 46esima migrazione ospedaliera fuori regione. 

 

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