Apinisti dispersi sul Monte Cusna: morto al Maggiore il 69enne Ivo Varini

Il decesso alle 13 al Maggiore di Parma, dove il 69enne di Albinea era arrivato questa mattina in condizioni disperate

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Giancarlo e Ivo hanno continuato a parlarsi fra loro a lungo dalle rispettive buche che avevano scavato nella neve. Per tenersi svegli, per tenersi vivi.

Fuori il termometro segnava -5, ma le raffiche di vento portavano anche a -20 la temperatura percepita. All’una e trenta della notte, Ivo ha iniziato a non rispondere più all’amico.

Questa mattina alle 8, quando è stato recuperato, le sue condizioni erano disperate. E’ arrivato al Maggiore di Parma in arresto cardiaco da ipotermia. Hanno tentato di tutto, i medici della Terapia Intensiva, ma alle 13 Ivo Varini, 69 anni, di Albinea, è deceduto. Morto di freddo. Condizione aggravata dalle lesioni riportate in una caduta sul crinale del monte Cusna, dove ha trascorso 16 ore da disperso assieme a Giancarlo Bedogni, 76enne di Reggio.

I due pensionati ieri sono saliti sul Cusna dal Passone, a Villa Minozzo, e alle 13 sono iniziati i problemi: la nebbia era fittissima, è cominciata una violenta tormenta di neve. Ivo ha tenuto i contatti telefonici col figlio Simone, e questi, alle 16, ha dato l’allarme ai soccorritori. E anche per loro, uomini e donne del Soccorso Alpino e dei vigili del fuoco, la mobilitazione è stata difficilissima. Condizioni meteo che hanno reso possibile procedere solo a piedi, salendo da Civago e da Pianvallese, dove è stato allestito il campo base.

Una cinquantina di persone ha preso parte alle operazioni di salvataggio dei due escursionisti. E’ stato l’elicottero dell’Aeronautica militare arrivato da Cervia a individuare Giancarlo Bedogni, alle 7.30. Scendeva faticosamente dal rifugio Febbio2000, ha spiegato alle squadre come arrivare a Ivo. Cercando di muoversi, nella notte, il 69enne era scivolato, rimanendo bloccato a qualche decina di metri dall’amico. Da escursionisti esperti poi, la decisione saggia di scavare le buche. “Sotto la neve la temperatura rimane sullo zero, c’è molto più caldo” spiega Luca Pezzi, responsabile Saer. Ma non è bastato, a Ivo, per passare la notte. Forse si è mosso di nuovo, ha provato ad uscire dalla sua buca. L’equipaggio lo ha portato sull’elisoccorso di Parma, poi la lotta per salvarlo, con esito negativo. L’amico ha rifiutato le cure del pronto soccorso di Castelnovo Monti.

Escursionisti esperti, dicevamo, Ivo e Giancarlo, ma improvvida la decisione di mettersi in cammino con le previsioni meteo di ieri. Il soccorso alpino di Reggio fa una settantina di interventi all’anno, quest’anno è già a 25.
“Bisogna avere consapevolezza dei rischi: la montagna non scappa” dice ancora Pezzi.

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