Aggressione al leghista Campari, 37enne condannato a due anni

Già condannato con rito abbreviato l’altro responsabile

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Prima i volantini gettati per terra, poi l’aggressione con calci e pugni. Era il 21 novembre 2015 quando il segretario della Lega Nord di Parma, Maurizio Campari, fu vittima di uno spiacevole episodio sotto i portici di via Mazzini, dove era stato allestito un banchetto del Carroccio regolarmente autorizzato.

Un gruppo di giovani cercò di prendere il materiale esposto nel gazebo. Quando  Campari si oppose, reagirono gettando i volantini a terra e alzando le mani contro di lui. Gli procurarono ferite serie, con oltre 40 giorni di prognosi. Dopo la querela, tre parmigiani vennero identificati e indagati dalla Digos per il reato di lesioni gravi.

Nel 2017 I.B., 42 anni, ha patteggiato davanti al giudice Alessandro Conti una pena di 10 mesi e 20 giorni di reclusione, con pena sospesa. Ha offerto a Campari, che si è costituito parte civile assistito dall’avvocato Carlo Amodini, un risarcimento di 2mila euro.

Sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto per M.R., 23 anni, che aveva scelto il rito abbreviato. Come emerso nel corso dell’udienza, non vi era certezza sulla sua identificazione e quindi sulla sua partecipazione ai fatti.
Il politico venne pestato con calci e pugni al volto, al capo e alla schiena. Riportò lesioni per oltre 40 giorni di prognosi, come accertato dai referti medici del Pronto soccorso. Il caso venne pubblicamente denunciato dal segretario della Lega Nord Emilia Fabio Rainieri  e stigmatizzato dal sindaco Federico Pizzarotti.

Già nei mesi precedenti si erano vericati episodi di tensioni tra giovani dei movimenti autonomi e attivisti della Lega presso il gazebo del Carroccio tra piazza Garibaldi e via Mazzini.

Giovedì mattina la condanna a due anni per il terzo indagato, M. F. L, 37 anni.
“Non posso che essere soddisfatto per l’esito della sentenza di primo grado emessa stamani dal Tribunale di Parma che ha recepito in toto le richieste del pubblico ministero e condannato uno dei responsabili della aggressione da me subita nel 2015, a due anni di reclusione con sospensione della pena.
Ricordando che uno dei responsabili era già stato condannato due anni fa patteggiando una pena di 11 mesi di reclusione, credo che questa sia una sanzione equa per un reato grave, un giusto messaggio rivolto a quei delinquenti che organizzano raid violenti per intimorire chi esprime democraticamente le proprie idee, utilizzando metodi, questi sì, tipici dello squadrismo.
Troppo spesso si sottovaluta la torbidità di quel mondo anarchico e dei centri sociali, sempre più sovrapponibile ad aree culturali e punti di ritrovo di chi commette atti violenti contro chi manifesta un pensiero contrapposto. Politica significa da sempre confronto e mai sopraffazione, accettazione delle diverse identità e mai e poi mai tolleranza cieca verso i violenti: credo che questa sentenza vada nella corretta direzione” – ha commentato in una nota il senatore della Lega Maurizio Campari, vicepresidente Commissione Lavori Pubblici a Palazzo Madama.

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