Ex Salvarani – Sequestro mall di Baganzola, sblocco del cantiere entro maggio o il Comune dovrà pagare i danni

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Era stato lo stesso assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi ad aggiornare i cittadini di Parma, in seguito ad un’interpellanza delle opposizioni Parma Protagonista, Pd e Parma Unita, sugli sviluppi del sequestro del cantiere del centro commerciale che l’impresa Pizzarotti stava costruendo a Baganzola e che è stata oggetto di sequestro giudiziario.  Alinovi, in consiglio comunale, aveva affermato che “l’impresa Pizzarotti per ora non ha avanzato richieste di risarcimento in merito ma al tempo stesso ha chiarito di non voler rinunciare a farlo eventualmente in futuro”.

L’obiettivo dell’impresa è quella di poter riprendere i lavori, come confermato dallo stesso Alinovi, l’impresa ritiene , infatti, che i titoli edilizi rilasciati dal Comune siano da ritenere validi. L’autorizzazione a costruire è infatti arrivata a seguito del mancato aggiornamento del piano di rischio da parte del Comune di Parma, fatto che è costato un avviso di garanzia allo stesso Alinovi. Probabilmente il nuovo piano di rischio, quello che per legge sarebbe dovuto essere in vigore, non avrebbe reso possibile il rilascio.

La costruzione del mall è strettamene connessa allo sviluppo dell’aeroporto e il conseguente prolungamento della pista. Difficile immaginare uno  non pregiudichi l’altro.

‘Parma Urban Discrict’ è un’area posta fra l’aeroporto, l’ente fiere e l’autostrada del sole. Il sequestro preventivo è stato deciso dal Gip del Tribunale di Parma in quanto si ritiene che sia una zona sottoposta a vincolo aeroportuale. In particolare, proprio nelle zone a ridosso dell’aeroporto, non è quindi possibile edificare strutture o edifici frequentati da più persone come appunto centri commerciali al fine di minimizzare possibili rischi per la collettività.

Il mall dovrebbe essere inaugurato nei primi mesi del 2021; si sviluppa su una superficie di 300mila mq su due livelli per complessivi 50 mila metri di spazi di vendita e 3.700 posti auto.

Ora l’impresa costruttrice chiede al Comune che aveva rilasciato i permessi per costruire, di sanare entro fine maggio il quadro urbanistico per consentire la riapertura del cantiere.
Un termine dopo il quale, se non interverranno novità, la società farà partire la richiesta di risarcimento al Comune, non ancora quantificata, ma che rischia di essere piuttosto alta. 

1 commento

  1. Cosa c’è da commentare ……..hanno chiuso un cantiere con tutti i permessi e tante persone sono state licenziate . Ormai sono circa 2 anni e cosa hanno concluso niente complimenti a questo stato che non serve a niente . Sono di una delusione enorme sono ancora a casa e cosa devo fare a 61 anni chi ti assume ….ormai sono senza parole .

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