Il Giro incorona ancora Adorni: il parmigiano nella Hall of Fame della corsa rosa

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Grande giornata giovedì per Vittorio Adorni e per tutta Parma.

Se a 82 anni, entri a far parte della Hall of Fame del Giro d’Italia, vuol dire che qualcosa di buono hai fatto. E che il riconoscimento alla carriera, prima o poi, arriva.

La vittoria del Giro d’Italia del ’65, i due secondi posti centrati nel ’63 e nel ’68, maglia rosa per 19 giorni. Professionista dal 1961 al 1970, si è piazzato decimo al Tour 1964 e quinto alla Vuelta 1968. In quello stesso anno è diventato Campione del mondo a Imola, mentre è salito sul podio (2°) a Sallanches 1964.

Secondo anche alla Sanremo nel 1965; nono al Fiandre 1966; settimo alla Roubaix 1965; terzo alla Liegi 1963 e 1964, secondo nel 1965; sesto al Lombardia 1966. Vittorio Adorni ha portato Parma in giro per il mondo, rendendola orgogliosa.

Parma, come ha detto lui stesso più volte, lo ha reso un uomo migliore, rendendolo felice nelle sue accoglienze quando tornava da campione.

Fino a celebrarlo come ottavo ciclista al mondo a far parte della Hall of Hame del Giro d’Italia dopo Eddy Merckx, Felice Gimondi, Stephen Roche, Francesco Moser, Ercole Baldini, Bernard Hinaul e Miguel Indurain.

“È una grande emozione per me e ritengo sia molto bello che il Giro d’Italia ricordi i corridori che hanno fatto qualcosa di importante in questa manifestazione. Il Giro era il sogno di ogni corridore, in particolare di quelli italiani, e che per un motivo o per l’altro nel mio caso continuava a svanire. Il 1965 è stata un’annata che mi ha trovato pronto sia fisicamente che mentalment” – ha detto Adorni.

 

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