In piazzale San Bartolomeo un mercato coperto. PD, PP, PU: “Le scelte del Comune calate dall’alto”

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I consiglieri Lorenzo Lavagetto (PD), Pier Paolo Eramo (Parma Protagonista), Fabrizio Pezzuto (Parma Unita) muovono critiche contro il progetto dell’amministrazione comunale per la creazione di uno spazio coperto per il mercato alimentare in piazzale San Bartolomeo.

“Siamo, purtroppo, abituati a vedere l’amministrazione programmare in totale autonomia e possibilmente a distanza da occhi indiscreti, opere pubbliche di varia natura. – scrivono in una nota i consiglieri comunali- Non stupisce certo che il consiglio comunale venga bypassato, del resto è uno dei pochi luoghi dove la critica cerca di essere il più possibile circostanziata e rispondere nel merito è più difficile che fare conferenze stampa senza contraddittorio. Tuttavia poi capita che la cittadinanza si vede calare sulla testa opere già decise, delle quali nulla può più essere detto o criticato, come accaduto con piazzale della Pace che è oggettivamente un brutto peggioramento rispetto a quanto vi era prima, come lo è il patch work di pavimentazioni diverse in Via Mazzini.

Il pensiero viene davanti all’annuncio di un nuovo mercato alimentare in piazzale san Bartolomeo, ovvero quel bellissimo scorcio del nostro centro storico nascosto tra la Ghiaia, via Carducci e via Garibaldi. Intendiamoci siamo sostenitori di un mercato alimentare permanente, la cui sede ideale sarebbe stata la Ghiaia se una folle riqualificazione non si fosse materializzata a suo tempo. E non dimentichiamo che l’assessore Casa aveva promesso nel 2014 l’avvio di un mercato alimentare proprio in Ghiaia in alcuni giorni settimanali, che non s’è mai visto. Oggi per piazzale S. Bartolomeo ci allarmano quindi la scelta del luogo e le discutibili esperienze già fatte con il precario senso del gusto manifestato dal Comune in questi anni. Nello studio di fattibilità, depositato in silenzio, si parla di tettoie permanenti, stile vecchia Ghiaia. Nulla di più se ne sa, nemmeno in termini di larghezza della copertura e di ampiezza possibile. Di certo lo spazio prescelto non si presta a gradi concentrazioni, quindi sarà un piccolo mercato. Inoltre non si conosce da quali operatori sarebbe allestito e di quali prodotti.

Peraltro in un recente consiglio comunale abbiamo compreso che il comune ha già stanziato 250 mila euro per l’opera, e che nella stessa maggioranza l’opera non è da tutti condivisa, anzi autorevolissimo esponente ha auspicato che prima di procedere in alcun modo, si istruisca un dibattito pubblico degno di tal nome. Poiché non siamo affatto certi che discutere le proprie intenzioni con la cittadinanza sia una prerogativa di una amministrazione che un tempo si faceva bella con il referendum senza quorum, per non deludere quella autorevole e forse disperata richiesta, desideriamo porre alla attenzione della Città, senza pregiudizi, il tema del mercato alimentare di piazzale san Bartolomeo a Parma, iniziativa annunciata ma non documentata dalla amministrazione che vorremmo evitare fosse calata dall’alto sulla testa di tutti. Favorevoli e contrari, questo è il momento di iniziare a parlarne.

“Piazzale San Bartolomeo è uno spazio pubblico nel centro storico di Parma – si legge bello studio di fattibilità del Comune – in posizione baricentrica e strategica rispetto a diverse realtà commerciali del centro storico, limitrofo all’area mercatale di piazza Ghiaia. Attualmente la piazza ospita il mercato bisettimanale del mercoledì e del venerdì di piazza Ghiaia e si configura come punto di riferimento e di aggregazione per il quartiere. La sua importante funzione all’interno della comunità affiancata alla rilevanza storico – testimoniale degli edifici prospicenti la rende una piazza, da migliorare, privilegiando la funzione sociale. Il presente studio di fattibilità è finalizzato a valutare la possibilità di collocare una struttura coperta tipo padiglione temporaneo, amovibile, da posizionarsi al centro del piazzale ad uso mercatale, tale da divenire il fulcro del sistema commerciale di questa parte di tessuto del centro storico”.

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