Ai domiciliari per spaccio, continuava a vendere cocaina ed ospitare pusher: nigeriano in Via Burla

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Arrestato per spaccio a Pilastrello, era finito ai domiciliari in Piazzale Maestri, a casa di amici. Ma qui era stato beccato ospitare alcuni “colleghi” connazionali forniti di cocaina: da altre verifiche dei carabinieri è emerso come il 33enne nigeriano continuasse a spacciare.

Ora è finito in cella.

Aveva ventitre palline di cocaina e quasi seimila euro in contanti, evidentemente provento di spaccio, nascosti nel controsoffitto di casa.

L’indagine che ha portato in carcere il 33enne nigeriano domiciliato a Pilastrello in via Koch, era stata complessa: lui bazzicava tranquillo la città con il permesso di soggiorno in tasca per motivi umanitari, ma dentro la sua abitazione, in un vano ricavato nel controsoffitto, aveva nascosta la cocaina, probabilmente dello stesso taglio di quella che gli hanno trovato in bocca al momento dell’arresto. Pronta per essere ceduta.

Bloccato mentre usciva di casa, aveva risposto con violenza: immobilizzato, aveva alcune dosi in bocca. Cocaina pronta per essere spacciata nascosta nel controsoffitto insieme a un bottino di 5500 euro in banconote di piccolo taglio.

L’uomo, un 33enne nigeriano, era già stato fermato nove volte per guida senza patente, ogni volta gli veniva sequestrata l’auto e ne comprava una nuova: a novembre era finito in cella.

Poi, dalla cella, ai domiciliari in Piazzale Maestri, a casa di un amico:  quando i carabinieri erano arrivati per un controllo di routine, avevano scoperto che l’uomo aveva offerto ospitalità ad un paio di amici e connazionali.

Già di per se, la legge non lo permette. Per di più, uno dei due ospiti aveva lanciato sotto al letto un involucro contenente ventun grammi di cocaina suddivisa in quindici dosi.

L’altro ospite aveva invece indosso pochi grammi della stessa sostanza: i due, 27enni, erano stati identificati, nigeriani, regolari in Italia, uno arrestato, l’altro denunciato. Ma alcuni clienti hanno incriminato il loro “ospite”, confessando di comprare ancora cocaina da lui, direttamente a domicilio.

Ora si trova in Via Burla.

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