Forza Nuova attacca il centro antiviolenza. Dure repliche del Centro e della politica

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Forza Nuova attacca i Centri Antiviolenza, che replica. E con loro si schhierano il sindaco di Parma e la Regione.

Alla vigilia dell’8 marzo, le militanti del movimento Forza Nuova hanno affisso volantini con accuse rivolte ai centri Antiviolenza di non occuparsi delle vittime se gli autori di violenza sono di nazionalità straniera.

È accaduto Parma come in numerose altre città d’Italia.

Nei volantini sono ritratti i volti di cinque donne, tra cui Pamela Mastrogiacomo e Desirèè Mariottini, le due ragazze uccise in Italia, insieme ad Asia Bibi, Ahed Tamimi e Gianna Jessen, uniti alla domanda provocatoria: “Loro non meritano il vostro interesse? Se muori per mano dell’immigrazione, ne nasce un conflitto d’interessi con le politiche migratorie e di accoglienza per cui è meglio sottacere”, ha scritto l’associazione su facebook.

Pronte le repliche.

Il Centro Antiviolenza -“Nella notte precedente all’8 Marzo, i centri antiviolenza di Bologna, Modena e Parma, insieme ad altri centri antiviolenza in Italia, sono stati bersaglio di una provocazione delle militanti dell’associazione Evita Perón, aderente a Forza Nuova.

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna rimanda quindi al mittente le accuse ricevute dal movimento Forza Nuova e rivendica con orgoglio il suo lavoro prezioso che, ormai da decenni, aiuta concretamente TUTTE le donne che subiscono violenza, indipendentemente dalla loro provenienza culturale o da quella dell’uomo autore di violenza”.

Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti – “Il centro anti – violenza di Parma, come tutti i centri anti violenza sulle donne, svolge un lavoro prezioso e fondamentale. Una porta aperta per le donne che quotidianamente sono vessate dalla violenza altrui. Dovremmo ringraziare ogni giorno il grande impegno per migliorare la società malata. Forza Nuova, ancora una volta, si distingue per quello che è: un manipolo di ignoranti”.

“Quello di Forza Nuova – aggiunge l’assessora regionale alle Pari opportunità Emma Petitti – è l’ennesimo attacco squadrista, che ha il solo scopo di avvelenare ulteriormente il clima di odio alimentato da una certa parte politica. Dichiarare strumentalmente solidarietà a vittime di femminicidio ponendo domande retoriche e provocatorie, come hanno fatto con le loro locandine, è solo un pretesto per colpire ancora una volta le politiche migratorie e di accoglienza”.

La nota delle femministe di Forza Nuova – “8 marzo: festa della DonnaQuesta notte le militanti del movimento politico Forza Nuova sono entrate in azione sotto la sigla dell’associazione Evita Perón con un’affissione, in tante città italiane, di alcune locandine raffiguranti i volti di Pamela Mastropietro, Desirée Mariottini, Asia Bibi, Ahed Tamimi e Gianna Jessen, e la domanda a chiare lettere “loro non meritano il vostro interesse?”


Una ‘festa’ quella dell’8 marzo tradotta in una mera giornata consumistica, priva di ogni profondo significato, enfatizzata e strumentalizzata da un femminismo radicale che in nome della libertà, della parità, dell’emancipazione e del progressismo finisce per inseguire correnti isteriche ed intrise del politicamente corretto. Innanzi ad una Pamela Mastropietro, drogata, stuprata e smembrata per mano straniera, ad una Desirée Mariottini, anch’essa drogata e stuprata ripetutamente a turno da clandestini, davanti al coraggio di Ahed Tamimi, diciassettenne palestinese che ha pagato con la reclusione il suo amor patrio dopo aver tentato di difendere la propria terra dal nemico israeliano, innanzi al coraggio di Asia Bibi, che non ha mai rinnegato il suo credo cristiano rischiando così la pena capitale in Pakistan per essere liberata solamente dopo quasi 9 anni di carcere, di fronte a Gianna Jessen, nata nonostante l’aborto salino al quale fu sottoposta sua madre e ora paladina della vita contro una pratica omicida che ad oggi ha ucciso milioni di bambini, l’omertà del femminismo contemporaneo è sempre stato agghiacciante.

In ogni società la donna dovrebbe essere difesa e tutelata in quanto tale e non secondo criteri prestabiliti e prettamente politico-ideologici. Ed ecco allora che, se muori per mano dell’immigrazione ne nasce un conflitto d’interessi con le politiche migratorie e di accoglienza per cui è meglio sottacere, se sei vittima di un tentativo di aborto e diventi un’icona al valore della vita finisci per cozzare contro le teorie proabortiste, se ami la tua patria indiscriminatamente non meriti le stesse attenzioni delle cittadine del mondo progressiste e aperte al multiculturalismo. In un mondo oramai dominato dal meticciato, dal multiculturalismo, dalla fluidità di genere, dalla negazione di tutto ciò che è vero ed immutabile, esistono ancora Donne orgogliose di esserlo, fiere di ciò che sono, e che non rivendicano un ruolo in opposizione a quello dell’uomo, ma un ruolo ad esso complementare, nel rispetto della diversità dei ruoli e del genere.
Non vi è peggior insulto per una donna, che sostenerne l’implicita inferiorità rispetto all’uomo.

La donna ha una sua dignità per il ruolo che ricopre, da sempre diverso da quello dell’uomo, votata sì ai figli e alla famiglia, ma allo stesso tempo anche alla Patria e al lavoro. Donna culla di vita, grazia ed ingegno, coraggio e sacrificio”.

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