Blitz contro l ‘ndrangheta: perquisizioni a Parma. Ancora guai per Bolognino e per un 47enne residente a Salso

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Un mazi blitz contro l’Ndrangheta in Veneto è scattato questa mattina in numerose città del Nord Italia, tra cui Parma dove è stata perquisita un’azienda, indagato un 47enne residente a Salso.

In città sono state effettuate alcune perquisizione legate a un’indagine della Procura distrettuale antimafia di Venezia contro la cosca Grande Aracri che ha portato all’esecuzione di 33 ordinanze di custodia cautelare in carcere.

E’ stata notificata l’ordinanza in carcere Michele Bolognino, da anni residente in città, già finito dentro per l’inchiesta Aemilia: Bolognino è considerato il referente a Parma della cosca Grande Aracri. Dopo aver gestito numerosi locali, tra cui la Para a Baganzola e il Fre, ex Astrolabio, in città, aveva allagato i suoi affari in Veneto.

Con lui nei guai anche Gaetano Blasco, calabrese residente a Reggio, anche lui prestanome dei Bolognino, e Stefano Marzano, 47enne residente a Salso: per lui è scattato l’obbligo di firma. Il fratello Antonio, considerato un prestanome della cosca, era stato condannato nell’ambito del processo Aemilia.

Perquisita anche un’azienda di Parma: avrebbe favorito l’evasione dell’Iva con un sistema di fatturazione fasullo.

Oltre a Parma sono coinvolte anche Treviso, Belluno, Rovigo, Reggio Emilia, Vicenza, Padova, Milan e Crotone.

Dalle prime ore della mattinata del 12 marzo i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Padova e del  Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia stanno dando esecuzione a trentatré ordinanze cautelari disposte a seguito di indagini dirette dalla Procura distrettuale antimafia di Venezia nei confronti degli appartenenti a un’organizzazione criminale di matrice ‘ndranghetista operante in Veneto e dedita alla commissione di gravi reati, tra cui, l’associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, violenza, usura, sequestro di persona, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti al fine di evadere l’Iva. 

A Reggio Emilia i militari hanno operato sette arresti e perquisizioni a carico di sei indagati, a cui si sommano le ordinanze di custodia cautelare per persone che già si trovano in carcere poiché coinvolte nel maxi processo Aemilia.

Gli arrestati sono: Antonio Brugnano, nato a Crotone nel 1979 e residente a Reggio Emilia; Marco Carretti, correggese del 1983 e lì residente; Giuseppe De Luca, nato in provincia di Napoli nel 1964 e residente a Reggio Emilia; Salvatore Innocenti, nato in Germania nel 1977 e residente a Reggio Emilia; Sergio Lonetti, nato a Catanzaro nel 1979 e lì residente; Vincenzo Marchio, nato a Cutro nel 1966 e residente a Reggio Emilia; Antonio Mazzei, nato a Reggio Emilia nel 1983 e qui residente. Per tutti è stata disposta la misura dei domiciliari.

A questi si aggiungono le ordinanze di custodia notificate a chi già si trova in carcere ovvero: Gaetano Blasco; Francesco, Michele e Sergio Bolognino; Vito Gianni Floro; Giuseppe Richichi e Francesco Scida. In tutto, quindi, sono una ventina i soggetti residenti sul territorio emiliano e coinvolti nell’operazione.

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