Molestata sul treno quando aveva 16 anni, oggi a distanza di 7 anni vede giustizia, ma quella violenza le resterà per molto, portando conseguenze psicologiche che sono difficili da debellare.
Era fragile in quel periodo, la ragazzina che nel 2012 salì sul treno per Salsomaggiore dopo che era stata allontanata da casa, dalla famiglia e accolta in una comunità. Su quel treno la 16enne era sola, affrontava il viaggio senza troppa paura, anche quando sul vagone semi vuoto si trova davanti un uomo. E’ solo un passeggero avrà pensato, ma quell’uomo all’improvviso le si era parato davanti, prendendole la testa con le mani e portandola verso le proprie parti intime. Ai tentativi di svincolarsi della ragazzina, l’uomo fa forza e la tira per un braccio verso di sè, le accarezza le gambe, tenta di baciarla. Poi prima di scappare le lascia 20 euro nel reggiseno.
Un episodio traumatico, a maggior ragione per una ragazzina, che sul momento decise di stare zitta e tenersi per sè quanto successo. Pochi mesi dopo tuttavia la 16enne si trova a Salsomaggiore con un operatore della comunità. Riconosce l’uomo seduto in un bar e in quel momento arriva il coraggio e la corsa ai Carabinieri per denunciarlo. Si tratta di un uomo di 54 anni, di origini albanesi, residente a Salsomaggiore, che ieri è stato appunto condannato a 3 anni e 6 mesi per violenza sessuale, un anno in più rispetto alla richiesta del pm Andrea Bianchi. Concesse all’uomo le attenuanti generiche ma nelle motivazioni si legge la “notevole gravità” del fatto per le conseguenze psicologiche sulla ragazza. I giudici hanno disposto poi l’espulsione dell’uomo una volta scontata la pena.
