Tribunale- Condannata 33enne truffatrice: aveva rubato identità dell’amica e chiesto un prestito da 20mila euro

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Condannata con rito abbreviato a 2 anni per truffa, tentata truffa, sostituzione di persona e calunnia una 33enne di Bresciello che aveva rubato l’identità e truffato una donna di Parma.

Bisognosa di lavorare, la vittima, si era rivolta a quella che credeva una amica, anche se con piccoli precedenti alle spalle, lei si mostrava infatti generosa con la donna in difficoltà arrivando a dire che avrebbe parlato con il suo capo per farla assumere.  Ma l’amica invece la stava truffando. Nei giorni seguenti infatti è stata contattata da quello che si diceva essere il capo del personale dell’azienda che le chiedeva di mandarle via Whatsapp la foto dei documenti di identità, ma anche un selfie con quei documenti in mano. Richieste strane che tuttavia sono state assecondate.

Un vero e proprio furto di identità per ottenere un prestito di 20mila euro, tentando anche di ottenerne un secondo prestito poco più ingente del primo che sarebbe toccato alla vittima ripagare con interessi. La donna ne è venuta a conoscenza solo quando la Polizia ha bussato alla sua porta, dicendole che era indagata per truffa. Dagli accertamenti è saltato fuori però il contrario, era lei la vittima. Gli investigatori spiegano che aveva di recente chiesto in maniera irregolare a due società finanziarie un prestito con la forma della cessione del quinto dello stipendio ma lei il lavoro non lo aveva. Oltre alla carta di identità, la truffatrice aveva aggiunto una falsa busta paga e aveva aperto un conto corrente online sempre intestato alla vittima. La truffa almeno in un caso ha funzionato, mentre un secondo tentativo è stato bloccato.

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