Parma, ecco Schiappacasse: “Mi manda Berta, Parma una grande piazza. Voglio crescere insieme a questa squadra”

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All’Atletico lo ha voluto Andrea Berta, ex direttore tecnico gialloblù. Al Parma arriva per indossare la maglia 10, un numero “pesante”, come le aspettative su di lui.

Nicolas Schiappacasse è stato presentato oggi nella sala stampa del Centro Sportivo di Collecchio dal Club Manager Alessandro Lucarelli che ha così introdotto il numero 10 crociato: “Siamo qui oggi a presentare Nicolas Schiappacasse, un giocatore preso nell’ultimo giorno di mercato che si è reso protagonista nell’ultimo Sub-20 con l’Uruguay con 4 reti segnate diventando vice-capocannoniere. E’ un ragazzo di grandi prospettive. Nella prima parte della stagione ha giocato in Spagna con il Rayo Mahadajonda dove ha collezionato 15 presenze tra campionato e Copa del Rey. Arriva qui da noi in prestito per 18 mesi grazie al lavoro della Società e del Direttore Faggiano, che sono riusciti ad instaurare rapporti con la dirigenza dell’Atletico Madrid. In questi 18 mesi Nicolas avrà modo di farsi conoscere e far vedere le sue qualità, e noi come Società valuteremo insieme all’Atlético Madrid – nei tempi e nei modi opportuni – se questo prestito potrà trasformarsi in qualcosa di diverso.Diamo il benvenuto a Nicolas in questa grande famiglia e gli auguriamo di togliersi grandi soddisfazioni con la maglia crociata addosso”. 

schiappacasse-2Ecco le parole di Schiappacasse: “Ho visto la partita dell’Atlético Madrid ieri sera contro la Juventus, sono molto contento perché l’Atlético è la squadra che mi ha scoperto. Battere una squadra forte come i bianconeri non è facile. Sono felice anche per Gimenez, per Godin, che conosco e ieri sera hanno anche segnato. Da sempre ho seguito il calcio italiano – prosegue – conosco il Parma così come i suoi giocatori e le sue vittorie. Quando mi è stata prospettata l’idea di venire qui sono stato molto contento, questo club ha una grande storia e non ci ho pensato due volte. Ho scelto Parma perché questo è un passo importante della mia carriera, la Serie A è un campionato molto forte e nella mia carriera mi servirà. Il Parma è un club storico che mi aiuterà tanto, sono felice di essere qui e darò tutto me stesso per la squadra e per migliorare”. 

“Sono una mezzapunta – continua –gioco bene con entrambi i piedi. La velocità è uno dei miei punti di forza ma amo giocare di squadra e non cerco la giocata solitaria. Sto migliorando sull’aspetto difensivo e questo calcio può aiutarmi a diventare un calciatore migliore. Prima di tutto penso alla salvezza del Parma, è l’obiettivo del Club che merita di restare in Serie A per la sua storia. Personalmente cercherò di giocare il più possibile, di fare qualche gol ma soprattutto farmi trovare pronto per la squadra. Prima penso alla squadra e dopo quello che verrà per me si vedrà. L’obiettivo è che il Parma resti in Serie A“. 

schiappacasse-11La scelta del 10? “Quando sono arrivato mi è stato detto che c’erano liberi il 7, il 10 e l’11. Avrei scelto qualsiasi numero però il 10 mi piace, perché l’ho sempre avuto anche in Uruguay. E’ stato sempre il mio numero preferito e mi è venuto naturale. Non ho ancora parlato in maniera approfondita con Mister D’Aversa ma il gioco del Parma è adatto alle mie caratteristiche, chiudere gli spazi e ripartire velocemente. La velocità è uno dei miei punti di forza e questo tipo di gioco a qualsiasi attaccante piacerebbe. Posso far valere le mie qualità“. 

Io vivo ogni allenamento come una partita, darò il massimo tutta la settimana e sarò felicissimo se sarò convocato o se dovessi giocare. Ma chiaramente decide il mister ed io mi attengo a quello. Fisicamente mi sento bene e qualsiasi opportunità cercherò di sfruttarla al 100%.

Berta? Un gran lavoratore, grande uomo di calcio. All’Atletico mi ha voluto lui, ora, giocare qui, dove e’ passato anche lui, e’ un onore.

 Sapevo che anche in Italia è conosciuta la nostra ”garra”, il nostro è un calcio molto forte con molto contatto. Dal calcio uruguayano sono usciti calciatori come Suarez, Cavani e tanti altri che non mollano mai e hanno sempre grande voglia di vincere. Il calcio italiano è un po’ più tattico ma ci sono dei punti di contatto e saper giocare in entrambi i campionati è fondamentale per qualsiasi esperienza che io possa fare in futuro”.

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