Inaugura lo sportello LGBT+ al Centro Interculturale di Parma

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E’ in programma venerdì 22 febbraio, alle 16.30, l’apertura dello sportello LGBT+, in via Bandini 6. Il Centro Interculturale di Parma, con sede in via Baldini 6, con il patrocinio del Comune di Parma – Assessorato alle Pari Opportunità, inaugura lo sportello di informazione sulle tematiche LGBT+, che sarà aperto una volta al mese, ogni secondo venerdì del mese. Per informazioni : lgbtcentrointerculturale@gmail.com

All’inaugurazione saranno presenti la presidente del Centro Svetlana Erokhina, l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Parma, Nicoletta Paci, il presidente della Provincia di Parma Diego Rossi, i rappresentanti e i partecipanti delle associazioni e gruppi informali operanti sul territorio di Parma, i professionisti che collaboreranno con lo sportello e rappresentati dei gruppi sindacali.

Il progetto prevede uno sportello all’interno dei locali del Centro Interculturale per fornire informazioni sulle tematiche LGBT+ in forma anonima e gratuita a tutte le persone maggiorenni.

Lo sportello sarà aperto per 2 ore, una volta al mese il secondo venerdì del mese presso la sede del centro interculturale in via Bandini n.6, il tutto in un’ottica di volontariato per l’intera comunità, permettendo così una maggior consapevolezza, informazione e quindi integrazione e tutela di tutte le persone.

Con lo sportello il supporto che il Centro Interculturale offre, con il patrocinio del Comune di Parma, in collaborazione con associazioni LGBT+ che da tempo operano sul territorio, è ampio e su varie tematiche. Le informazioni riguarderanno le buone prassi comportamentali, le associazioni operanti sul territorio e informazioni sulla tutela contro le discriminazioni e la violenza di genere; in materia di unioni civili, come e quando è possibile contrarle, o di scioglimento dell’unione stessa; in materia di adozioni o di procreazione medicalmente assistita per le coppie non etero; diritti e tutele sul luogo di lavoro: dall’estensione dei permessi per congedo matrimoniale al TFR per l’unito civilmente, all’impossibilità di licenziamento o revisione del contratto di lavoro con clausole discriminatorie; in ambito assistenzialistico: la possibilità di diventare amministratore di sostegno, di godere dei permessi in caso di parente con grave handicap, o di accedere alla struttura sanitaria dove si trova la parte dell’unione civile; in campo anagrafico: la possibilità di cambiare nome e/o sesso; in campo commerciale: l’impossibilità di rifiutare determinati servizi e porre in essere un certo tipo di pubblicità.

L’importanza di uno sportello di informazione sulle tematiche LGBT+ è nel fatto che negli ultimi anni, in Italia così come in buona parte del mondo, si è assistito ad un notevole impulso per il riconoscimento dei diritti, delle istanze e più in generale di ogni esigenza delle persone non eterosessuali. Sebbene la battaglia per il riconoscimento dei diritti delle persone LGBT+ risalga alla metà dello scorso secolo, solo nell’ultimo ventennio in alcuni Stati si è potuto tendere ad una libertà di espressione. Tale slancio verso un’ampiezza di diritti della comunità LGBT+ però, non è stato tradotto in modo univoco nelle varie culture e Stati. Solo a titolo esemplificativo, se alcuni Stati riconoscono il matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso in altri tali unioni sono punite penalmente, alcune con la condanna a morte (oltre che sociale in modo più bieco). Va ricordato che in Italia, solo nel 2016, si è riconosciuta una tutela a tale unione, con alcune inaccettabili differenze rispetto al matrimonio.

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