Chiudono i negozi nel centro storico- Pezzuto: “Si apra un tavolo di lavoro”

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Il consigliere comunale di Parma Unita, Fabrizio Pezzuto, interviene sulla crisi dei negozi del centro storico.

106 attività commerciali perse a livello provinciale in un solo anno sono un campanello d’allarme che a mio avviso non può più essere ignorato, – commenta Pezzuto – soprattutto se si considera che il totale delle imprese perse dal 2013 è 361, segno che il fenomeno sta accelerando, non certo rallentando.  Molte delle cause di tutto questo sono sicuramente legate a motivi strutturali che esulano dalle competenze che un singolo Comune, ma altre potrebbero invece essere al centro di politiche mirate da mettere in atto con la necessaria visione strategica.

Penso sicuramente alla cura del nostro centro storico. In altri anni lo si era cercato di considerare un centro commerciale naturale e partendo da questo punto di vista si erano avviati una serie di interventi coerenti. Con le due amministrazioni Pizzarotti mi pare che si sia voluto superare questo approccio senza però offrire alcuna alternativa.

Qualche bando per finanziare l’avvio di nuove attività, qualche riqualificazione, sempre maggiori divieti di accesso e un regolamento di polizia urbana che per molte sue parti è rimasto ampiamente inapplicato non hanno prodotto nulla di buono.

Via Bixio e via Garibaldi rimangono due vie dove le serrande abbassate sono sempre troppe, nelle ore serali le vie del centro sono sempre più deserte e gli ultimi varchi elettronici installati ora cominciano a rendere difficile la vita anche ai residenti e ai commercianti. La stessa nascita di comitati spontanei di cittadini dice di un disagio sempre più tangibile.

Tutto questo dove ci porterà?  Che spettacolo offriremo a chi l’anno prossimo verrà a visitare la capitale della Cultura? Cosa ne sarà del cuore di Parma tra, diciamo, dieci anni?

Non voglio utilizzare un problema così importante, che coinvolge l’identità stessa della nostra Comunità, per fare una “polemichetta” con Pizzarotti o l’assessore Casa. Vorrei piuttosto cercare di dire che è giunto il momento di prendere atto che il problema esiste e tutto quanto è stato messo in atto in questi anni non è stato quantomeno sufficiente.

Per questo motivo vorrei lanciare una proposta: avviamo tutti insieme una “Costituente per il centro storico”. Mettiamoci intorno al tavolo e cominciamo a pensare ad interventi che abbiano la necessaria lungimiranza, tutti insieme! Giunta, maggioranza e minoranza in Consiglio, ma anche associazioni di categoria, residenti, singoli commercianti. Cerchiamo di ragionare insieme per provare ad invertire una tendenza che, se non governata, avrà come unico esito quello di consegnare il nostro centro storico alla desertificazione e al degrado.

Le cose che si possono fare sono tante a mio avviso, a cominciare da un ripensamento complessivo del sistema dei parcheggi e delle sue tariffe, per passare ad un vero piano di incentivazione della mobilità alternativa e arrivare ad individuare meccanismi di sostegno alle imprese che siano realmente efficaci. E poi il ruolo della Polizia Municipale, dei mercati, degli eventi. C’è tanto che si potrebbe fare, lasciamo da parte le differenze politiche e facciamolo tutti insieme. Per il bene della nostra città”.

 

 

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