Maxi frode del Tignanello, nei guai anche la Ilcot di Torrile

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Commercializzavano vino da tavola di bassa qualità come fosse Tignanello del Marchese Antinori, prestigiosa cantina toscana. Sono finiti in manette in tre, dopo un’indagine coordinata dalla Procura di Parma: Matteo Fazzi, 30enne mantovano, la madre, la 57enne Maria Alessandra Morini, è agli arresti domiciliari. Domiciliari anche per un complice, il 54enne Sergio Papa, originario della Campania e residente nel Cremonese.

Se una società parmigiana, specializzata in fotoincisioni, era stata contattata per alcune etichette e scatole da vino ma non ha nulla a che fare con la maxi frode, i titolari della ditta Ilcotre di Gainago, secondo gli investigatori, avrebbero consapevolmente riportato il marchio Tignanello contraffatto su circa 400 cartoni di vino.

Interrogato, Walter Pioli, uno dei titolari della Ilcotre, ha sostenuto di aver agito in buona fede, dicendo che l’azienda era stata ingannata da Fazzi e Papa, ma i magistrati la vedono diversamente: “si era trattato di una committenza la cui trasparenza doveva risultare quantomeno dubbia”.

 

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