La musica si ascolta sempre più tramite smartphone: guida allo streaming

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In principio furono i grandi portali di condivisione, quelli dedicati al file sharing che funzionavano con il famoso peer to peer dove ciascuno poteva mettere in condivisione un file musicale per gli altri e godere di quello che altri utenti postavano a loro volta.

Un meccanismo desueto ormai, per certi versi antiquato che sembra lontano anni luce malgrado il fatto che siano passati soltanto pochi anni, circa 10, da quando era estremamente in voga. Ma sul web d’altra parte il tempo corre più velocemente ed un decennio equivale ad un’era geologica.
Oggi sono tantissimi gli strumenti che si adoperano per scaricare la musica sul proprio smartphone utilizzando il pc o facendo fede direttamente al telefonino, senza filtri. Vediamo quali sono i metodi più comuni che consentono di fare questo basandoci su quanto riportato dal portale Numeroassistenza, community di consumatori.

1) Al primo post per ordine di notorietà vi è iTunes, sistema a pagamento che funziona tramite app e che consente, dietro il pagamento di una somma, di poter scaricare tutta la musica che si desidera. Il software è rivolto esclusivamente a chi utilizza dispositivi Apple e consente le gestione dei file multimediali sincronizzandosi, per chi possiede un dispositivo Mac, con i dati contenuti all’interno del proprio computer.  

2) Sempre per gli amanti delle Mela più famosa al mondo, c’è la possibilità di scaricare la musica tramite Apple Music: tutto quello che occorre avere è un account Apple, fattore che consente di poter anche usufruire di un periodo di prova terminato il quale si inizierà a pagare per l’utilizzo. Il servizio consente di ascoltare brani direttamente in streaming sul proprio telefono ed anche di scaricarli per ascoltarli poi quando si vuole.

3) Terzo servizio segnalato, Spotify per il quale non c’è ormai bisogno di presentazioni: si tratta del più grande servizio di streaming che viaggia su abbonamento. Per gli utenti che hanno la versione Premium c’è la possibilità di archiviare sul proprio smartphone Apple interi album della propria musica preferita.

4) Come ultima segnalazione c’è il classico ed intramontabile Youtube, il social di video più famoso ed utilizzato al mondo sul quale si possono anche ascoltare canzoni. Il servizio come noto è gratuito (e spesso, i video caricati non rispettano i diritti d’autore, motivo per il quale può capitare di imbattersi in filmati di scarsa qualità), unico scotto da pagare è la pubblicità che ormai è presente prima di ciascun video.

Strumenti innovativi, o almeno lo erano quando sono usciti dato che oggi rappresentano l’assoluta normalità, che hanno cambiato le abitudini dei consumatori in termini di musica da ascoltare durante tutta la giornata. Con buona pace dei vecchi walkman e dei successivi lettori Mp3 che hanno segnato, in passato, un’epoca.  

 

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