Sandei, assunzione illegittima in Provincia: assolto Manno, condannato Bernazzoli e altri otto

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Finché la sua assunzione non è diventata oggetto di interrogazione da parte di Simone Orlandini, consigliere di minoranza che fece emergere il caso, fino alle verifiche delle Corte dei Conti.
 In primo grado la causa si concluse con unacondanna al pagamentodi quasi 600mila euro alla stessa Provincia. Ora, la Corte dei conti ha accolto in toto l’appello proposto da Ettore Manno, prosciogliendolo  da ogni addebito.
Accolto parzialmente l’appello dell’ex presidente Vincenzo Bernazzoli e di Manuela Amoretti, Filippo Carraro, Giancarlo Castellani, Emanuele Conte, Ugo Danni, Giuseppe Romanini, Gabriella Meo e Marcella Saccani.
Manno aveva si, firmato la delibera che affermava la necessità dell’assunzione di una dirigente, ma non aveva mai preso parte a decisioni in merito a chi spettasse l’incarico.
Orlandini nell’interrogazione obiettava “sulle modalità dell’assunzione e le ragioni del suo doppio inquadramento», ipotizzando «un danno erariale per l’ente”.
Genny Sandei divenne capo di gabinetto al posto di Sergio Serventi il 28 luglio del 2005, con lo stesso inquadramento D3, stesso assegno ad personam, stesso costo annuo. Il 23 luglio del 2009, dopo la rielezione di Bernazzoli il contratto venne prorogato di un anno.
Ma il 29 luglio 2010, quando si decise di prorogarlo fino al termine del mandato del presidente, la Sandei venne declassata come inquadramento, conservando lo stesso stipendio.
Orlandini chiese perché fosse “stato effettuato il declassamento di categoria in fase di rinnovo del contratto” e come fosse stato possibile che, nonostante il declassamento, continuasse a percepire la stessa cifra di prima.
Con l’accoglimento parziale dell’appello cambiano le cifre da restituire: 60.392 euro toccheranno a Bernazzoli, a carico degli altri 37.594 euro da ripartirsi in parti uguali.

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