Diverse le associazioni che si sono mosse dopo l’annuncio del progetto di un parco fluviale lungo il torrente Parma. L’associazione Parma Etica, su consulto di alcuni esperti, spiega i dubbi e le criticità che si prospettano “violando” questa piccola oasi per lo più incontaminata che è attualmente il greto del fiume e che vede molte specie selvatiche abitarlo.
“Con rispetto per il lavoro dell’Assessore alle Politiche di pianificazione Dott. Michele Alinovi, – scrivono dall’associazione Parma Etica – che ha gentilmente presentato alle Associazioni della Rete per Parma città del Verde, lo studio di fattibilità del progetto “Parco fluviale del torrente Parma tratto urbano”, chiediamo al Comune ed in particolare al Sindaco Federico Pizzarotti di intervenire, affinché tale studio resti solo un’ipotesi.
Come esposto dall’architetto progettista, si pianifica entro il 2019 la costruzione nel greto del torrente Parma di una pista ciclo pedonale di circa due chilometri in sponda sinistra, da Ponte Italia a Ponte delle Nazioni e di quattro rampe di accesso, di cui una nuova da costruire all’altezza del Liceo Romagnosi. Senza considerare che l’alveo del torrente è un patrimonio culturale e che qualsiasi intervento su di esso, anche se considerato poco impattante, ne cambierebbe irrimediabilmente la vocazione storica.
Sarebbe più opportuno, a nostro parere, utilizzare tali finanziamenti pubblici per ripristinare l’area di equilibrio ecologico, estendendola eventualmente sino a Ponte Caprazucca per arrivare davanti le scuole. Una scelta quest’ultima, sicuramente più in linea con una Città che nel 2020 festeggerà il titolo di Capitale Italiana della Cultura. Dare l’opportunità agli studenti di essere Educati alla Natura per crescere cittadini virtuosi e attenti alla biodiversità, sarebbe merito e vanto per questa amministrazione comunale,
anche per le generazioni future.
L’Associazione Parma Etica, nata dalla necessità di una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale, si sente coinvolta nella protezione di un patrimonio così importante per la comunità. Anche per questo motivo, abbiamo deciso di sostenere pubblicamente la petizione popolare, con la consulenza del Prof. Vittorio Parisi, che ha già avuto il merito di raccogliere in breve tempo oltre 500 firme, affinché tale progetto venga sospeso dal Comune di Parma.
Di seguito illustriamo nel dettaglio i nostri dubbi e preoccupazioni:
1) Si tratta di un intervento di viabilità inutile (in quanto una pista ciclo pedonale è già presente in quel tratto) che ridurrebbe inevitabilmente la permeabilità dell’alveo, creando una vera e propria ferita al prezioso Corridoio Ecologico che attraversa il cuore della città di Parma. L’alveo del greto di torrente Parma, non è infatti da considerare uno spazio VUOTO, ma PIENO DI BIODIVERSITA’ che nonostante la pressione antropica dei suoi confini, si è popolato nel tempo di una ricca varietà di flora e fauna. Oltre a caprioli e lepri, il greto ospita almeno 100 specie di uccelli che in questo luogo VIVONO o NIDIFICANO: Aironi, Garzette, Cormorani, Germani Reali, Cavalieri d’Italia, Nitticore e si ha la fortuna di ammirare specie rare come l’AIRONE SCHISTACEO.
Ricca anche la flora composta da pioppi, aceri, noci, bagolari, olmi, sambuchi, biancospini, rose selvatiche, sanguinelle e tante altre specie. Aprire cantieri lungo l’argine del torrente Parma, provocherebbe un danno irrimediabile all’equilibrio dinamico dell’alveo, generando un ulteriore processo di FRAMMENTAZIONE DEL TERRITORIO con conseguente estinzione o fuga di specie autoctone. E’ importante sottolineare che Parma è l’unica città dell’Emilia-Romagna (e fra le poche in Italia) attraversata da un corso d’acqua che rappresenta un corridoio ecologico di grande rilevanza.
Molti animali selvatici a locomozione terrestre e anche gli uccelli utilizzano infatti il torrente per spostarsi dalle colline alla pianura e viceversa. L’unicità di questo luogo dovrebbe solo per questo motivo essere difesa e preservata dal Comune di Parma, in quanto patrimonio ambientale e storico comunitario.
2) Un’opera in CONTRADDIZIONE con i PRINCIPI E VALORI dello STATUTO COMUNALE, con particolare riferimento al Punto II: ARTICOLO 4: “Salvaguardia dell’ambiente, tutela e valorizzazione del territorio comunale” con il fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita ed i bisogni delle generazioni future e all’ARTICOLO 7: “Diritto all’acqua” – Un bene comune, quello dell’acqua, che non deve essere inteso solo come bene di consumo ma come parte integrante ed irrinunciabile di tutti gli ecosistemi naturali, perché vendendo
meno alla loro tutela, viene meno di conseguenza la salubrità dell’acqua stessa.
3) L’ingente somma di denaro pubblico preposto: 700.000 Euro inziali e successivi investimenti nel 2020, oltre alle spese di manutenzione a seguito delle piene – almeno due volte all’anno, (secondo i dati AIPO) per circa 50.000-60.000 Euro. Il tutto per un’opera che sarà fruibile solo sei mesi all’anno, da aprile a settembre, senza considerare gli ulteriori costi per il controllo degli accessi che prevedono l’installazione di cancelli che necessiteranno di essere aperti manualmente la mattina e chiusi la sera.
4) Il problema SICUREZZA e il problema idrogeologico: l’aumento degli accessi all’argine con rampe e altre sovrastrutture di arredo urbano creerebbe ulteriori pericoli per la città e per la stabilità dei ponti in caso di esondazione. Difficile anche il controllo di un tratto così lungo e privo di illuminazione da parte delle forze dell’ordine”.
PER INFORMAZIONI O FIRMARE LA PETIZIONE SCRIVERE A: parmaetica@gmail.com
Che si lasci integro questo corridoio ecologico e si curi di più la sicurezza degli argini e la loro pulizia attualmente pieni di rifiuti..